Marcianò all’87a Adunata degli Alpini: “Nella vostra missione si sprigioni sempre la carità del Vangelo”

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 (11-05-2014) Nel pomeriggio di ieri, è stata dedicata ai lavoratori che in questo momento si trovano in situazioni di difficoltà a causa della disoccupazione e della cassa integrazione nel pordenonese, la messa celebrata dall’Ordinario Militare al palazzetto dello Sport di Pordenone in occasione dell’adunata degli alpini. Alla presenza di più di 4 mila e 500 persone, il momento di riflessione e preghiera ha voluto rappresentare un momento di vicinanza a chi si trova in difficoltà. In particolare all’inizio del rito religioso, salutando l’Ordinario Militare e gli alpini presenti alla celebrazione, il Vescovo della Diocesi di Concordia-Pordenone, Mons. Giuseppe Pellegrini, ha ricordato quanto sta accadendo negli stabilimenti di Electrolux, Ideal Standard, Dominio e Ispa2.
Molte le autorità civili e militari che hanno voluto partecipare al rito religioso; tra loro il presidente dell’ANA Sebastiano Favero accanto al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Claudio Graziano, al comandante delle Truppe Alpine Alberto Primicerj, al sindaco Claudio Pedrotti, al vice presidente della regione Sergio Bolzonello e all’onorevole Elena Donazzan. L’Ordinario Militare, mons. Santo Marcianò, ha fatto il suo ingresso tra i vessilli delle sezioni accompagnato dal Vescovo della diocesi di Concordia-Pordenone mons. Giuseppe Pellegrini e da quello emerito Ovidio Poletto. Erano inoltre presenti (concelebranti) mons. Bazzari e mons. Fasani, Direttore de ‘L’Alpino’ insieme a molti altri cappellani militari in città per l’Adunata. Il rito è stato accompagnato dai cori alpini della sezione di Pordenone: Montecavallo, Maniago, Aviano e Spilimbergo.
“Sulla scia dell’esempio e dell’intercessione di don Carlo Gnocchi, di questo grande Santo chiediamo al Signore che il vostro Corpo sia intriso di quella carità che da una parte vi vede impegnati in tante opere di solidarietà e di vicinanza e dall’altra vi vede attenti alla cura educativa delle nuove generazioni attraverso la memoria e la tradizione. È un segno di grande speranza!”. Queste le parole conclusive dell’omelia dell’Ordinario militare. (Immagini Presphoto Lancia)