Bicentenario dell’Arma dei Carabinieri: Udienza Speciale del Santo Padre e Concelebrazione Eucaristica presieduta dall’Ordinario Militare

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(7-6-2014)  Nei duecento anni di storia non era mai avvenuto che tutte le componenti dell’Arma dei Carabinieri fossero ricevute dal Papa. È accaduto ieri mattina, quando circa cinquantamila persone tra militari in servizio e in congedo, accompagnati dai familiari, si sono radunate in piazza San Pietro per incontrare Francesco e celebrare con lui proprio il bicentenario della fondazione dell’Arma. Un patrimonio di fedeltà e servizio che — ha sottolineato nel suo saluto l’Ordinario militare per l’Italia, l’arcivescovo Santo Marcianò — appartiene alla «stessa storia della nazione, di tutte le persone alle quali i carabinieri sono vicini nel servizio, perché anche a loro sta a cuore l’uomo, le sue necessità, soprattutto la sua vita». Il presule ha annunciato, fra l’altro, una significativa iniziativa a favore della pace, in particolare in Medio oriente: l’adorazione eucaristica quotidiana e continua nelle due chiese dell’Ordinariato militare in Roma (quella di santa Caterina da Siena a Magnanapoli e quella del Santissimo Sudario all’Argentina) per invocare questo dono secondo le intenzioni del Papa. «Vogliamo che si chiamino — ha detto — le chiese della preghiera per la pace. E oggi vogliamo supplicare con forza per l’incontro di preghiera che tra due giorni vedrà qui, accanto al Papa, il presidente palestinese e quello israeliano». Il sogno della pace, ha aggiunto, è nel cuore dei carabinieri, che «oggi lo portano al cuore di Pietro, responsabilizzati dal sapere di condividerlo con lui». Per questo, si impegnano «nel dovere quotidiano cercando di impugnare l’arma del Vangelo, certi che solo così tutte le altre armi, secondo la profezia di Isaia, potranno essere trasformate in falci». «Siamo qui perché ci sentiamo e siamo Chiesa» ha poi sottolineato il presule. Una Chiesa, ha detto, «strutturalmente in uscita, che può incontrare gli uomini sulle strade e nelle periferie, dove la maggior parte dei carabinieri operano, portando quei valori di giustizia, solidarietà, fratellanza così cari al patrimonio cristiano». Monsignor Marcianò ha anche ricordato la testimonianza di tanti militari, «fratelli che hanno compiuto la loro missione con dedizione, fino al dono della vita per amore»: fra loro Salvo D’Acquisto — del quale è in corso la causa di beatificazione — definito un «esempio da seguire» e un «amico che ci accompagna». In segno di riconoscenza e di impegno per la costruzione della pace e della solidarietà, l’arcivescovo ha donato al Pontefice le offerte raccolte dall’Ordinariato nelle varie realtà dell’Arma sparse per tutta l’Italia e destinate alla carità. Da parte sua il comandante del corpo, il generale Leonardo Gallitelli, ha regalato al Papa un bozzetto riproducente l’opera scultorea per il bicentenario della fondazione dell’Arma, inaugurata nei giardini di Sant’Andrea al Quirinale lo scorso 22 maggio. Nel suo saluto il generale ha espresso al Pontefice gratitudine per l’udienza, parlando dell’Arma come di una grande famiglia il cui agire è sempre ispirato ai valori di giustizia, di libertà, di solidarietà. Anche Gallitelli ha richiamato la figura di D’Acquisto e ha poi ricordato che proprio ieri è stata conferita la medaglia d’oro al valore civile al maresciallo dei carabinieri che a Lampedusa ha salvato decine di vite umane di migranti il cui natante era affondato. Di «carabinieri tra la gente» ha poi parlato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, assicurando al Papa che il popolo italiano li sente vicini, perché sa che quando ha bisogno di sicurezza c’è sempre una stazione dei carabinieri dove chiedere conforto e consiglio. Prima dell’arrivo del Papa in piazza San Pietro, l’Arcivescovo Marcianò ha presieduto la celebrazione eucaristica — diretta dal cerimoniere pontificio monsignor Karcher — concelebrata da ottanta cappellani militari, dei quali trenta dell’Arma dei carabinieri. Insieme con il presule sono saliti all’altare per la consacrazione, i monsignori Angelo Frigerio, vicario generale dell’Ordinariato militare, Vincenzo Pizzimenti, Pietro Campominosi e Giuseppe Rotondi. Ha animato la liturgia il coro della Virgo fidelis.

Nell’omelia il presule ha sottolineato il significato del servizio reso dai carabinieri, soprattutto in un tempo in cui «la gratuità, la disponibilità, la custodia sono valori disprezzati e considerati ostacolo al consumismo e alla produttività esasperata».