Precetto pasquale interforze celebrato a Catanzaro

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(10-3-2015) “Siate profeti, mandati a curare la lebbra che affligge il territorio. Agite, donate voi stessi affinché la terra di Calabria torni a splendere”. E’ stata l’esortazione che S.E. Mons. Santo Marcianò ha rivolto a tutte le forze armate presenti nella Chiesa Mater Domini di Catanzaro dove, ieri mattina, l’Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia ha celebrato una Santa Messa (animata dal coro della comunità Aquaviva di Cosenza) in occasione del Precetto Pasquale Interforze.

Mons. Marcianò, calabrese innamorato della sua terra e profondo conoscitore delle sue bellezze, ma anche delle sue contraddizioni e delle problematiche, ha chiesto a tutte le “forze” di unirsi, di darsi coraggio reciprocamente per proteggere i cittadini, garantire l’ordine e la legalità, promuovere il bene comune. Violenza, illegalità, trascuratezza, disoccupazione, sfruttamento lavorativo, mancanza di infrastrutture, distruzione dell’ambiente, fuga dei giovani unita spesso a un disprezzo della propria terra sono i mali che, come ha evidenziato l’Ordinario militare, affliggono la Calabria. Mons. Marcianò ha invitato le forze dell’ordine ad agire da uomini tra gli uomini, con coerenza, verità e misericordia. Riconoscendo il loro alto valore, le ha ringraziate per quello che fanno, pur fra mille difficoltà. E, nel richiamare le letture bibliche proclamate, le ha quindi spronate a proseguire la loro missione da “profeti” che devono accarezzare i disagi e le sofferenze dell’altro. La messa celebrata, come ha ricordato all’inizio il cappellano militare della Legione Carabinieri Calabria, don Vincenzo Ruggero, ha voluto ricordare che la Quaresima è tempo di amare ed è tempo di pregare.

Un cammino di conversione, ha affermato poi Marcianò, che prepara tutti alla Pasqua, che significa croce ma anche Resurrezione. La speranza e l’amore, pertanto, ha concluso, devono sempre animare l’azione dei militari e dei corpi di Stato in genere, per fare in modo che la terra calabra possa tornare a brillare.
 

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