L’Arcivescovo ha consacrato la Cappella dell’Ispettorato Nazionale del Corpo Militare della CRI.

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(16/07/2015) Nei giorni scorsi l’Arcivescovo si è recato in visita ufficiale alla Caserma “Luigi Pierantoni” sede dell’Ispettorato Nazionale del Corpo Militare della CRI.
 
La cerimonia si è svolta in concomitanza con la ricorrenza dell’Annuale del Corpo Militare e del Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana, che ricorda la data del 25 giugno 1985 quando, con la Legge n. 342, fu concesso l’uso della Bandiera Nazionale ai due Corpi ausiliari delle Forze Armate dello Stato.
 
Al suo arrivo monsignor Marcianò è stato ricevuto dal presidente nazionale della Croce Rossa Italiana, avvocato Francesco Rocca, e dall’ispettore nazionale del Corpo Militare, maggior generale Gabriele Lupini. Le tre cariche istituzionali, dopo gli onori tributati da un picchetto di militari CRI con trombettiere, hanno passato in rassegna i partecipanti alla cerimonia: una folta compagine di Ufficiali e sottufficiali del Corpo Militare proveniente dagli undici Centri di Mobilitazione presenti in Italia, una rappresentanza di infermiere volontarie e alcuni soci dell’Associazione nazionale militari CRI in congedo con il labaro.
 
L’Ordinario militare ha salutato altresì le altre autorità intervenute all’evento: le due vice presidenti della Croce Rossa Italiana, la professoressa Maria Teresa Letta e la sorella Anna Maria Colombani, il direttore generale dell’Ente dottoressa Patrizia Ravaioli, il consigliere militare del presidente nazionale CRI generale Serafino Liberati e l’ispettrice nazionale del Corpo delle infermiere volontarie sorella Monica Dialuce Gambino.
Si è proceduto quindi alla deposizione di una corona di alloro al monumento ai Caduti della Caserma, portata da due sottufficiali del Corpo in uniforme storica.
 
Ha avuto poi inizio la cerimonia liturgica, officiata dall’Arcivescovo Marcianò e concelebrata da monsignor Marco Malizia, che ha visto la partecipazione di tredici cappellani militari del Corpo. Presente, inoltre, una rappresentanza del coro della Cappella musicale dell’Ordinariato Militare per l’Italia, accompagnato all’organo da don Michele Loda.
 
Prima del rito liturgico ha preso la parola il generale Lupini che, dopo aver dato il benvenuto ai presenti, ha ricordato: “Oggi si terrà una significativa cerimonia che riguarderà la consacrazione dell’altare e la dedicazione della cappella che, se pur esistente da qualche anno, non aveva mai ricevuto questo importante riconoscimento.
La cappella verrà dedicata a San Camillo De Lellis e San Giovanni XXIII. Il motivo di questa scelta, fatta unitamente all’Ordinario militare e al nostro cappellano capo, riguarda il significato dell’operato di questi due santi vicino a noi appartenenti alla Croce Rossa: quello dell’attenzione e dell’aiuto verso i sofferenti e i bisognosi”.
 
Nell’omelia monsignor Marcianò, si è soffermato sul concetto di chiesa, quale sacro tempio per i cristiani che deve essere decoroso, dignitoso e curato per cogliere in esso l’essenza di Dio. A tal proposito voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito e che si sono adoperati alla ristrutturazione di questa cappella, ad iniziare da don Marco Malizia, affinché anche l’Ispettorato Nazionale del Corpo Militare della CRI avesse una piccola chiesa degna di tale Istituzione.
Il tempio poi ci rimanda agli elementi presenti al suo interno: l’ambone e l’altare. Dal primo viene esplicata la parola del divino che diventa verbo del popolo di Dio, mentre l’altare viene inteso come segno del banchetto, del sacrificio della morte del Cristo e della sua resurrezione. L’altare inteso come ara, tomba, sepolcro è riduttivo del suo vero significato dove Dio si rende presente.
 
Si è provveduto poi ad aspergere l’altare con l’olio benedetto, quindi ad asciugarlo e imbandirlo con il crocifisso, i ceri, il calice e gli altri arredi sacri e alla deposizione in atto di venerazione, in un apposito vano dello stesso altare, delle reliquie dei santi ai quali è dedicata la cappella. Dopo l’accensione del primo cero si è proceduto all’attivazione di tutte le luci della cappella mentre monsignor Marcianò pronunciava queste parole: “O Dio, avvolgi della Tua santità questa chiesa, benedici e santifica questo altare”. Quindi la recita della preghiera del Corpo Militare della CRI e lo scoprimento di una targa marmorea affissa ad una parete della cappella in ricordo della consacrazione odierna. Queste le parole riportate: “Con rito solenne Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia, consacrava l’altare e questa restaurata chiesa dedicata ai Santi Camillo De Lellis e Giovanni XXIII. Presenti il Magg. Gen. Gabriele Lupini, Ispettore Nazionale del Corpo Militare C.R.I., il cappellano C.R.I. Mons. Marco Malizia, i cappellani militari, le autorità e la comunità cristiana. 25 giugno 2015”.
 
Ha preso poi la parola il Cappellano Capo monsignor Marco Malizia. Al termine della liturgia eucaristica, nell’aula multimediatica intitolata alla memoria del caporale infermiere CRI Raffaele Soru, caduto in missione in Congo al seguito dell’ospedale di Croce Rossa ivi dislocato, monsignor Santo Marcianò ha tenuto una lectio magistralis dal titolo “La Croce Rossa Italiana: buon samaritano per le Forze Armate oggi”. Il samaritano indica qualcuno che si interessa di un altro, che lo soccorre, lo aiuta, gli viene incontro e non lo abbandona se si trova in difficoltà e nel bisogno. Nelle sue riflessioni l’Ordinario militare ha enunciato anche vari riferimenti all’enciclica di Papa Francesco “Laudato si” e al termine del suo intervento ha posto una dedica e la propria firma al Libro d’Onore dell’Ispettorato Nazionale.