2014 – 13 Settembre – 2015

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A distanza di un anno dallo storico pellegrinaggio di Papa Francesco a Redipuglia, riproponiamo il ringraziamento dell’Ordinario Militare e un passaggio essenziale dell’omelia pronunciata dello stesso Pontefice.
Mons. Marcianò: “Grazie, Papa Francesco, per aver trasformato questo anniversario in una grande preghiera. Grazie per aver affidato a noi questa preghiera, con la lampada che ha voluto consegnarci. Grazie per aver affidato il dono e il compito della pace alla Chiesa che è nel mondo militare, ai responsabili delle Nazioni, a tutte le Forze Armate, agli uomini e donne di buona volontà. Con l’aiuto di Dio e di Maria, Regina e Madre della Pace, ci sforzeremo di invocarlo, costruirlo, custodirlo, attingendo al Vangelo l’olio per la lampada della nostra vita”.
Papa Francesco: “… Con quel A me che importa?” che hanno nel cuore gli affaristi della guerra, forse guadagnano tanto, ma il loro cuore corrotto ha perso la capacità di piangere. Caino non ha pianto. Non ha potuto piangere. L’ombra di Caino ci ricopre oggi qui, in questo cimitero. Si vede qui. Si vede nella storia che va dal 1914 fino ai nostri giorni. E si vede anche nei nostri giorni. Con cuore di figlio, di fratello, di padre, chiedo a tutti voi e per tutti noi la conversione del cuore: passare da “A me che importa?”, al pianto. Per tutti i caduti della “inutile strage”, per tutte le vittime della follia della guerra, in ogni tempo. Il pianto. Fratelli, l’umanità ha bisogno di piangere, e questa è l’ora del pianto”.