E’ cambiato qualcosa?… Sta cambiando qualcuno

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(25-11-2015) “E’ cambiato qualcosa? La Chiesa dopo gli scandali sessuali” (EDB Bologna 2015). Se Amedeo Cencini, l’autore del libro dal titolo appena citato, potesse aggiungere, a distanza di un anno dalla sua pubblicazione, un nuovo paragrafo al capitolo “Cosa sta cambiando (anche se non ovunque né allo stesso modo)” potrebbe tranquillamente intitolarlo: “Ordinariato Militare sul fronte del cambiamento di rotta”. Due giorni, 19 e 20 novembre 2015, dedicati alla formazione permanente in cui ventisette giovani cappellani, ordinati nell’ultimo decennio 2005-2015, unitamente al loro pastore, mons. Santo Marcianò, si sono ritrovati presso la sede del Seminario Scuola Allievi Cappellani per “guardare in faccia” le condizioni della Chiesa in questa stagione di scandali e di terribili eventi, per “guardarsi in faccia” e acquisire autocoscienza e autoconsapevolezza, degni di un cammino di formazione, propriamente detta, umana.
E’ stato lo stesso padre Cencini – psicologo e psicoterapeuta, docente alla PUG e alla UPS, consultore a della Congregazione IVCSVA – a provocare i giovani preti distogliendoli da un eventuale indifferenza generale e conducendoli verso un’assunzione di responsabilità personale.
Nessuno dei presenti, al termine della “due giorni” si è sentito così immune da non considerarsi qualche volta almeno sfiorato dalla tremenda tentazione della “mediocritas”, premessa e origine di una conduzione di vita sacerdotale lungo un piano inclinato che porta alla morte della stessa vocazione del celibato per il Regno.
Con insolito e determinato coraggio – tipico, invece, di ogni buon ed eroico militare – abbandonando ogni inutile meccanismo di difesa, accorciando ogni distanza di sicurezza, abbassando ogni sguardo incosciente e irresponsabile, revocando ogni colpa al passato – il giovane presbiterio ha accolto la proposta seducente di padre Cencini di confermare o risvegliare il desiderio di appartenere alla categoria di coloro che abbracciano il celibato autenticamente vissuto come espressione di una scelta convinta e di una testimonianza coerente.
Per la Chiesa con le stellette, la tanto chiacchierata formazione permanete, fino a qualche tempo fa ovunque più invocata che praticata, in questa modalità “straordinaria” rimanda e corrobora la dimensione “ordinaria” che avviene ogni giorno e in ogni istante, nelle caserme e sulle navi, in Italia e all’estero, e va direttamente a interessare la profondità intrapsichica sede della sensibilità, dei desideri, della affettività del giovane prete fino a portarlo ad amare, i suoi uomini e donne in divisa, col cuore di Cristo.
E’ stato il vescovo mons. Marcianò, a conclusione dell’incontro, a chiedere a ciascuno dei giovani preti presenti di convenire in un simil “patto delle catacombe” in cui ciascuno si impegnasse profeticamente a realizzare una nuova cultura anti-scandalo: mentalità, sensibilità e prassi, che giuochino al rialzo. Perché lì dove un gruppo non tende al minimo – e come è possibile se la posta in gioco è Gesù Buon Pastore – ha già iniziato la strada che condurrà a vivere “secondo lo Spirito”.
 
Rino De Paola