Torino – Giubileo Sacerdotale di Don Mauro Capello

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(18-07-2016) “Ne è valsa davvero la pena!”. Il 14 luglio nella stupenda Torino, il nostro confratello nonché decano del Piemonte e Val d’Aosta… e non solo (!!!), don Mauro Capello, ha celebrato il suo giubileo di sacerdozio, proprio durante quest’anno straordinario della Misericordia e quindi, possiamo dire che gli è andata proprio bene, perché lui, come tutti noi, del resto, di misericordia ne ha tanto bisogno! Io, dalle Marche, mi sono recato a Torino per la prima volta nella mia vita proprio per poter prendere parte alla celebrazione: con don Mauro siamo coetanei, “pari-corso”, come si dice nel nostro slang, e compagni di tante avventure, che per pudore e rispetto dei lettori non è il caso ricordare in questa sede.
Ha presieduto la celebrazione il nostro Arcivescovo l’Ordinario Militare ed erano presenti i Cappellani della prima Zona Pastorale d’Italia (prima solo perché come quelli del servizio meteorologico iniziano sempre dal Nordovest!), don Santo Battaglia e il sottoscritto. La celebrazione da subito ha preso un tono decisamente solenne con tanto di incenso e paramenti in perfetto stile rococò, stile che tanto piace al decano sopra menzionato. Alla Messa hanno partecipato tanti fedeli tutti gioiosi di manifestare il loro apprezzamento per l’operato di don Mauro in tutti questi anni svolti interamente a servizio dei Militari in varie caserme e località: il Comandante della Brigata Alpina Taurinense il Gen. Federici, militari in congedo, membri dell’allegra Associazione Nazionale Alpini della città, personale militare e familiari della Brigata di cui don Mauro è Cappellano. Proprio il Generale della Brigata Alpina Taurinense alla fine della Messa, prendendo la parola, ha espresso a nome di tutti i militari di ogni ordine e grado un sentito ringraziamento per tutta l’opera svolta da don Mauro sia in Patria che all’estero.
La celebrazione si è svolta nella bellissima cornice, anch’essa un po’ rococò, della chiesa Santa Maria del Suffragio che si trova all’interno dell’Istituto delle Suore Minime del Suffragio, fondata dal beato Francesco Faa’ di Bruno, ufficiale di Stato Maggiore e poi sacerdote nella Torino dei tanti e grandi santi che hanno onorato e che onorano la Chiesa.
Il nostro Arcivescovo nell’omelia ha messo in risalto come il raggiungimento del 25° di presbiterato non è un traguardo e neppure una tappa, ma un momento solenne in cui ci si ferma per un attimo per fare memoria – e non solo ricordo – di tutte le carezze di Dio lungo tutti questi anni: da quando il buon Dio ci ha cercati, ci ha chiamati, ci ha fatti sentire amati, ci ha mandati… per riprendere con rinnovato slancio e tanta energia come nel momento in cui per la prima volta ci ha cercati, ci ha chiamati, ci ha inviati. Memoria anche di tutte le “carezze” donate ai nostri cari militari, tutta la misericordia che abbiamo “travasato” – trattandosi di alpini questa parola me la dovete lasciare passare – dal cuore di Dio nel cuore di chi si è accostato al sacerdote cappellano militare ogni giorno, tutti i giorni e ancora per sempre. Tutto questo, ci ha ricordato il nostro Arcivescovo, conta molto di più di tanti attaccamenti a cose inutile come “ornamenti” o altro, tutte cose non necessarie e che possono impedire il buon “funzionamento” del sacerdote come servo della carità e della misericordia. E questo anche il Comandante della Brigata Taurinense lo ha affermato di don Mauro nel suo intervento. Il Vescovo, infatti, invitava tutti i fedeli a provare gratitudine verso il Cappellano, pensando soprattutto a tutte quelle volte in cui dice: “E io ti assolvo dei tuoi peccati…”. Grande mistero di amore, di servizio, di dono, di partecipazione alla vita dei Militari affidati alla cura pastorale dei Cappellani.
Sempre al Suffragio dopo la Messa tutti hanno potuto godere di un buffet offerto da don Mauro soprattutto il prosecco e il nebbiolo. Dopo, una volta salutati i partecipanti alla celebrazione don Mauro ha offerto una lauta cena al nostro Vescovo e i confratelli Cappellani. Qui il clima è stato di grande famigliarità, molto condito di ilarità e soprattutto tutti abbiamo provato immensa gratitudine a Sua Eccellenza Marcianò che affronta viaggi e fatiche tutti i giorni per stare vicino a noi Cappellani in momenti così belli e importanti per ciascuno di noi: non è facile arrivare dovunque e per questo capiamo quanto il nostro Arcivescovo ci tiene a noi e noi a lui. Tanti di noi hanno già il loro papà e la loro mamma a gioire nella grande compagnia del Cielo e avere il nostro Arcivescovo così vicino in momenti come questo è qualcosa che profuma di “famiglia”. Davvero “ne è valsa la pena”!
P. Giuseppe Faraci