Civitavecchia – Chiusura del 150° anniversario delle Capitanerie

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Si è svolta lo scorso 13 luglio, nella cornice suggestiva e coinvolgente del Forte Michelangelo, la cerimonia conclusiva del 150° Anniversario dall’istituzione del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera che, sempre nella fortezza Bramantesca, aveva dato inizio ai propri festeggiamenti il 20 luglio 2015 con la cerimonia nazionale.
Circa 500 persone hanno voluto partecipare all’evento organizzato dalla Direzione Marittima del Lazio, che, sotto la regia del Contrammiraglio Tarzia, ha visto presenti anche i titolari dei 16 Comandi della Guardia Costiera laziale distribuiti sui 330 km di coste, da Montalto di Castro a Minturno, isole pontine incluse.
La cerimonia è stata incentrata sulla celebrazione eucaristica presieduta dall’Ordinario Militare, Mons. Marcianò, unitamente al Vescovo di Civitavecchia, Mons. Marrucci, con la partecipazione, tra gli altri, del Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, Ammiraglio Ispettore Vincenzo MELONE, del Prefetto di Viterbo, D.ssa Rita PIERMATTI, e delle principali autorità civili e militari della Regione, con in prima fila i Sindaci delle tante Amministrazioni comunali del Lazio che hanno voluto onorare la Guardia Costiera intitolandole una via, una piazza, un molo, un promontorio, lasciando così un segno indelebile nelle proprie città quale testimonianza del profondo legame che unisce le Capitanerie di porto con il territorio in cui operano quotidianamente.
Mons. Marcianò, ricevuto dall’Ammiraglio Tarzia ha dapprima incontrato il personale della Capitaneria di porto di Civitavecchia, al quale ha rivolto parole di apprezzamento e di gratitudine per il lavoro che con tanto impegno ogni giorno la Guardia Costiera svolge, per poi partecipare ad un briefing, dal quale ha potuto meglio conoscere l’attività della Direzione Marittima del Lazio, le sue giurisdizioni territoriali, la realtà del porto di Civitavecchia quale importante scalo del Mediterraneo.
Durante la celebrazione Eucaristica l’Ordinario Militare per l’Italia, nella Sua omelia, ha esaltato l’operato della Guardia Costiera a salvaguardia della vita umana in mare, con spirito di sacrificio e dedizione, specie, nel Canale di Sicilia dove, cita Mons. Marcianò rivolgendosi alle donne e uomini del Corpo: “vi fate strumenti di misericordia verso i tanti forestieri, vedove, orfani, oppressi che arrivano oggi sulle nostre coste”!
“I numeri di tanti uomini, donne e bambini in questi anni morti nel nostro mare sono davvero impressionanti”, ha continuato Mons. Marcianò, specificando che sono numeri i quali, in un certo senso, riecheggiano il grido di sdegno di Dio, ricordando – all’Italia e, soprattutto, a un’Europa e a un Mondo che sembrano non ascoltare – come troppo spesso si contribuisca a queste morti.
La tragedia dei migranti è, oggi, una sfida epocale, che coinvolge un mondo globalizzato: è la sfida che diventa un metro della giustizia e del senso di fraternità da parte delle singole Nazioni, della capacità di praticare il bene comune da parte della comunità internazionale; è sfida alla globalizzazione dell’indifferenza e, allo stesso tempo, al benessere personale intriso di soggettivismo.
È sfida le cui proporzioni la Guardia Costiera contribuisce a cogliere, afferma l’Ordinario militare, consentendo, al contempo, un chiaro esame di coscienza a chi consideri marginale, inutile o addirittura inopportuno quanto il Corpo delle Capitanerie di porto opera. Inoltre Mons. Marcianò ha voluto citare alcune parole di Papa Francesco, in occasione dell’audizione presso il Vaticano di personale della Guardia Costiera dicendo: “voi operate tra la vita e la morte! E scegliere di lavorare per la vita richiede tanta forza, tanta fede, tanta speranza”.
Il vostro impegno di Guarda Costiera – continua Mons. Marcianò rivolgendosi al personale del Corpo – che, da 150 anni, fa suo il grido di aiuto di molti fratelli e sorelle, fa suo il grido di sdegno di Dio, fa suo il grido di speranza di Cristo, mettendosi al Suo servizio e diventando un segno concreto del Suo Amore e della Sua Misericordia.
Conclude Mons. Marcianò riprendendo le parole del Papa, il quale ha salutato il personale della Guardia Costiera il 18 febbraio 2015, dicendo loro: “Mi sento piccolo davanti al lavoro che voi fate, rischiate la vita”.
Al termine della cerimonia religiosa, ha preso la parola il Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, Ammiraglio Ispettore Vincenzo Melone, che, dopo aver ringraziato il Direttore Marittimo del Lazio per aver organizzato l’evento e per la nutrita partecipazione ad un momento così significativo ed importante per il Corpo, ha sottolineato lo sforzo perpetrato quotidianamente dal personale per assolvere i propri compiti istituzionali, tra cui di fondamentale importanza l’attività di soccorso in mare, specie nelle acque del Canale di Sicilia, dove gli uomini e le donne della Guardia Costiera sono costantemente impegnati in complesse e delicate attività fino allo stremo delle proprie forze.
A tale proposito, l’Ammiraglio Melone ha voluto condividere con i presenti una lettera inviatagli personalmente dal Comandante di una delle motovedette che operano in soccorso ai migranti, nella quale, dopo una lunghissima ed impegnativa giornata in mare nel corso della quale erano stati tratti in salvo oltre 500 migranti, esprimeva con parole cariche di pathos e di consapevolezza dell’importanza della propria missione, tutta la soddisfazione derivante dall’aver sottratto alla morte così tante vite umane, al punto tale da non avvertire fatica e sentendosi, assieme al proprio equipaggio, appagato e ripagato degli sforzi e dei sacrifici profusi.
Nel prosieguo della cerimonia, particolarmente emozionanti i momenti lirici del Tenore Marco Manovelli e del Soprano Roberta Manovelli, accompagnati dalle note del pianoforte del Prof. Tiziano Leonardi, che hanno interpretato anche l’Inno di Mameli.
La celebrazione – cui non ha fatto mancare la sua numerosa presenza il cluster marittimo-portuale di Civitavecchia – si è conclusa con la solenne ed emozionante cerimonia dell’ammaina bandiera, simbolico momento di chiusura dell’importante anniversario e che, anche grazie alla presenza dei giovanissimi nuovi “marinai” della Guardia Costiera ora impegnati nei campi estivi in tutte le Capitanerie d’Italia, cui lo stesso Comandante Generale ha voluto dedicare un sentito e caloroso saluto, proietta idealmente il Corpo delle Capitanerie di porto verso un futuro di ulteriore e continuo impegno a favore della collettività.