L’Aquila ed Amatrice unite dalla Tenda della Misericordia

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(02-09-2016) La Tenda della Misericordia è stata un segno di profezia dentro la Settimana della Perdonanza Celestiniana all’Aquila. Il cartellone allestito dalle autorità civili e religiose era ricco di attività: spettacoli musicali, manifestazioni culturali medioevali, mercatini. Tra le tante iniziative, alla Villa Comunale, era inserita anche la “Tenda della Misericordia”, ogni sera davanti e dentro sono stati programmati momenti di evangelizzazione, lode e adorazione, animati, a turno, dai vari gruppi del Rinnovamento nello Spirito (RnS) delle sette diocesi abruzzesi. La tenda è stata messa a disposizione dal 9° Reggimento Alpini de L’Aquila. I suoi militari l’hanno meticolosamente montata presso la Villa Comunale.

D’intesa e in collaborazione, l’Ordinariato Militare e il Rinnovamento nello Spirito Santo desideravano fortemente la “Tenda della Misericordia” a L’Aquila per aiutare la Città a compiere un passo avanti verso la speranza e la fiducia dopo il terremoto del 6 aprile, di quel triste 2009. E chi avrebbe mai immaginato che ci sarebbe stato un nuovo e violento terremoto, a circa 50 chilometri di distanza, da Amatrice-Accumoli e Arquata del Tronto? Chi poteva immaginare che il 24 agosto la Tenda diventasse, nel dramma, un presidio della speranza e del raccoglimento? Eppure per cinque sere, dalle ore 20 alle 24, L’Aquila ha avuto l’occasione di rigenerarsi con l’azione dello Spirito Santo, attraverso l’adorazione eucaristica e le confessioni sacramentali. Tutte le manifestazioni civili del ricco calendario laico sono state “soppresse”, in segno di lutto e rispetto. La Tenda, invece, è rimasta in piedi, unico evento autorizzato per gli aquilani in quella settimana.  Lo Spirito Santo viaggia con altri “parametri”… Il “vento gelido” del terrore che il 24 agosto ha attraversato il cuore degli aquilani è stato arginato dalla speranza e dal dono della Misericordia di Dio. D’altronde sulla Tenda campeggiava lo striscione: “Dio non si nasconde a coloro che lo cercano con cuore sincero” (EG, 71). C’erano persone, gruppi di amici, famiglie, che passeggiavano su e giù, davanti la Tenda. Aquilani che rimanevano stupiti, increduli, attratti da quello che si stava svolgendo all’interno della Tenda dove c’era il Santissimo esposto e ai suoi lati i sacerdoti a confessare. Molti giovani si sono fermati a scrutare da lontano, proprio come aveva fatto Zaccheo. Si sono viste macchine fermarsi dalla strada per aprire i finestrini. Sguardi stupiti. Ai lati della tenda i Sacerdoti che pazientemente attendevano i tanti che hanno voluto riconciliarsi con Dio in quelle serate. “Voi state facendo la cosa più importante” ci ha detto un aquilano.   Distanti da L’Aquila c’erano quelli che scavavano tra le macerie, ad Amatrice. Qui c’erano quelli che chiedevano al Dio della Vita di dare forza e speranza, qui e lì, dentro il cuore del terremoto e dentro il cuore di Dio. Mani che lavoravano e mani che intercedevano. Si è pregato. Si è meditato, si sono alzate le braccia verso il Cielo. In un clima di spaventato e intimo silenzio, soltanto gli inni a Dio dei fedeli accorsi alla “Tenda” hanno squarciato il profondo dolore regnante, toccato dalla Misericordia, dalla lode, dalla Parola.   Molto frutto ha portato la collaborazione attenta e costante di don Claudio Recchiuti, il cappellano militare, che è stato sempre presente, giorno per giorno, con il suo sostegno spirituale, l’incoraggiamento e l’aiuto concreto.   All’Aquila, la settimana scorsa si è innalzato al Cielo il grido di speranza e di salvezza nel Signore Gesù, l’unico a restare con noi “tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20).   La Misericordia ha bussato ai cuori, li ha interrogati, li ha consolati dentro e fuori la Tenda della Misericordia. (Gianpaolo Micolucci – Coordinatore Regionale di Servizio dell’Abruzzo)