L’ Arcivescovo ieri a Redipuglia

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail
(05-11-2016) In occasione della giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, mons. Marcianò si è recato presso il Sacrario Militare di Redipuglia dove ha celebrato la santa Messa. Nell’omelia a sottolineato come “il 4 novembre ha un valore particolarmente significativo in questo Sacrario. Siamo negli anni in cui la commemorazione della prima Guerra Mondiale offre la possibilità di una riflessione più profonda sulla pace, anelito insopprimibile del cuore umano, dovere ma anche diritto degli uomini, dei bambini che crescono, dei deboli e indifesi, di coloro che dalla guerra riescono a scappare, sperimentando la tribolazione di diventare profughi, troppo spesso rifiutati e oppressi”. L’ordinario militare ha parlato della sensazione che si prova “all’ingresso di questo Sacrario Militare” dove “si respira il senso di Patria, realtà per la quale i nostri caduti hanno dato la vita nella guerra, la devastazione più terribile che possa colpire la casa degli uomini”. Ha quindi esortato “a recuperare un’idea di “casa” e di “Patria” non intesa in senso egoistico o difensivo, ma come città degli uomini, nella quale tutti hanno diritto di abitare”, poiché “la solidità presente e futura delle nostre case, del nostro Paese, della casa comune che è il mondo, non si ottiene ergendo muri difensivi che prima o poi crollano ma stringendo mani che sappiano soccorrere, accogliere, custodire, accompagnare, come tanto spesso fanno proprio i nostri militari”.