Marina di Ancona: celebrata Santa Barbara

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(09-12-2017) Una bellissima giornata baciata dal sole, la venuta del nostro amato Arcivescovo accompagnato dal caro amico don Santo, la bellissima cornice della nostra Chiesa della Marina di Ancona – ovviamente dedicata a Santa Barbara –, la presenza di tanti Marinai e di ospiti, il Coro, tanto rosso (!) nei paramenti e negli addobbi: ingredienti che hanno fanno sentire a tutti da subito il profumo di quella che sarebbe stata una bella giornata, una di quelle che lasciano il segno, che arrivano diritte al cuore, che non si dimenticano. La grande famigliarità del nostro Arcivescovo è stata percepita da tutti come se ciascuno fosse unico al centro dell’attenzione del nostro amato Pastore. Di questo ho già raccolto varie testimonianze, anche da parte di chi era presente per caso, ma poi è stato “rapito” dalla celebrazione e dalle parole di Mons. Marcianò. La presenza dell’Arcivescovo, innanzitutto, ci richiama al sacro dovere di collocarci come comunità nella giusta dimensione: noi Cappellani sappiamo che il nostro sacerdozio è generato dal sacerdozio del nostro Vescovo e a lui siamo legati da un forte legame affettivo ed effettivo. Sua Eccellenza nell’omelia ci ha invitati a fare tesoro del fatto che celebrare una giovane martire deve essere per tutti noi sprone a “rivisitare” i valori su cui abbiamo impostato la nostra vita e il nostro servizio come militari. Anche se la società, il postmodernismo, il postumanesimo spingono tutti a deviare dai sani et eterni valori dell’esistenza umana – praticamente quelli che ci hanno con amore insegnato i nostri amati genitori -, noi militari, noi Marinai, siamo quasi rimasti l’ultimo baluardo per mantenere vivi determinati valori, quelli che mettono sempre l’uomo al centro e non altre cose come il profitto, il guadagno. Alla luce della vita e della testimonianza di Santa Barbara riscoprire l’orgoglio e la bellezza della nostra vocazione di militari per poter portare frutti che edificano la storia, perché il nostro servizio quotidiano possa lasciare dei segni e non fare solo polveroni, sulla scia di tanti santi. Alla celebrazione erano presenti tutti i Cappellani Militari della Zona Pastorale “Marche-Umbria” e come sempre orgogliosi di avere con noi e come uno di noi la nostra Sacra reliquia Vivente Mons. Peppino Rotondi. In obbedienza (!) alle desiderata del Decano della Zona l’amico don Aldo Nigro ha proclamato come solo lui sa fare (cioè bene) la Preghiera del Marinaio tra squilli di tromba, sistri e cembali… quando si muove don Aldo l’intero universo se ne accorge e partecipa! Il Comandante delle Scuole della Marina l’Ammiraglio Alberto Bianchi ha rivolto a tutti i presenti belle parole, mettendo in evidenza che avere Santa Barbara come protettrice è una garanzia di successo per tutti noi per poter ancora svolgere il nostro servizio, soprattutto nei mari, e ancora di più in quell’attività meravigliosa di salvare la vita dei profughi nostri fratelli che tentano, attraversando i nostri mari, di arrivare in una terra di pace e libertà. Abbiamo tutti pregato perché il buon Dio e Santa Barbara ci aiutino sempre ad aiutare al meglio i nostri fratelli profughi. Mai come stavolta io come tanti nel sentire “la Messa è finita, andate in pace” abbiamo capito che quelle parole erano vere. Siamo andati in pace per vivere nella pace ed essere costruttori di pace.
P. Peppino Faraci
Comando Scuole della Marina Ancona