Perugia: precetto con il Cardinale Bassetti

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Anche quest’anno 2019, nella giornata del 9 aprile noi della IX Zona Pastorale ci siamo incontrati a Perugia per la celebrazione della Santa Messa in preparazione alla Pasqua ormai vicina. A presiedere la celebrazione abbiamo avuto il Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della C.E.I. e… nostro caro amico e padre affettuoso. Presenti tutti i Cappellani della Zona e il Cappellano della Polizia, don Emanuele Bolognino (è stato nel nostro Seminario), in solenne processione ci siamo tuffati nella bellissima Cattedrale di Perugia, tra inni e canti dell’ormai glorioso, famoso e inimitabile Coro delle Vigilesse della Polizia Municipale di Perugia, sempre brave, quanto belle, e sempre capaci di guidare l’assemblea liturgica con canti in sintonia col momento liturgico. Lo stesso Cardinale, al termine della Messa ha ringraziato il Coro – il coro di don Aldo Nigro – proprio esprimendo queste stesse cose.
Alla Messa hanno partecipato, oltre alle autorità cittadine, rappresentanze di tutte le Forze Armate e di Polizia, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Associazioni d’Arma coi loro labari: il clima è stato di grande festa. Il Cardinale ha apprezzato tantissimo la presenza dei Cappellani di Marche e Umbria e ha trovato molto bello questo nostro incontrarci fraternamente come sacerdoti e come amici. Lo scorso anno il Cardinale Bassetti ha espresso parole di lode molto forti alla nostra Chiesa dell’Ordinariato Militare e quest’anno più che a parole ha espresso con sorrisi, con la sua disponibilità e il suo affetto – palpabile – la sua vicinanza.
All’inizio della celebrazione il sottoscritto, in quanto Decano della Zona, ha rivolto un pensiero di saluto al Cardinale, portando i saluti del nostro amato Arcivescovo don Santo Marcianò e ricordando le tappe del cammino sinodale che abbiamo percorso durante l’anno e offrendo la nostra disponibilità con un bel: “conti sempre su di noi… perché noi vogliamo essere cuori e porte aperte per chi per cielo, per terra e per mare bussa alla nostra porta”. Per questo siamo qui a pregare.
Nell’omelia il Cardinale ci ha ricordato come sia una bella testimonianza il trovarci a pregare insieme e ha ringraziato tutti per il servizio di “alta responsabilità”: un esercizio complesso, impegnativo, non sempre ben compreso e “per questo, proprio per questo la preghiera di oggi diventa una richiesta di aiuto a Dio”. Come presidente della CEI vado su e giù per l’Italia “dalle Alpi alle Piramidi… tanto per tirare in ballo il Manzoni” e “dovunque vedo la qualità del vostro servizio”, “voi svolgete una autorità che consiste nel saper conservare e custodire i valori giusti, il bene, la pace, la sicurezza dei cittadini… voi delle istituzioni siete e dovete essere questo”.”
Poi prendendo spunto dalla prima lettura della messa di oggi (Nm 21:4-9), in cui il popolo ebreo, uscito dall’Egitto, nel deserto, si lamenta, con tutto il disprezzo possibile, con Dio e con Mosè perché li hanno trascinati lì a morire nel deserto. Rimpianto. Serpenti velenosi.
Il rimpianto del passato – ha detto il Cardinale – nasce quando svanisce il sogno. Se si perde la speranza questo è un bel problema, la gente si ripiega su se stessa, rimpiange e non guarda più in avanti. E appaiono i serpenti, anche oggi, anche nella nostra società. Se il popolo non sogna e vive di rimpianti (!!!) c’è sempre chi se ne approfitta – cavalca l’onda del disagio – e contamina tutto facendoci correre il rischio di distruggerci a vicenda. Questo ci può turbare e farci sentire inadeguati. Ma Dio suscita in mezzo al popolo sempre una risposta di salvezza, di futuro, di vita. Qui la nostra missione: lavorare perché il mondo torni ad essere luogo di pace, di salvezza, di vita: riaccendere la speranza, spegnere il rimpianto.
Un momento di grazia, una giornata di quelle che riescono, anche se in poche ore, ad aggiustare tante cose, una giornata che ci fa guardare con fede, con speranza e con carità alla Pasqua del Signore e nostra.
P. Peppino Faraci