Lo Stato con lo stato di periferia

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(16-10-2019) Grande festa domenica scorsa in Sicilia per la celebrazione delle Cresime di n. 18 tra militari, carabinieri e loro familiari, celebrazione presieduta dall’Ordinario Militare per l’Italia, S.E. Mons. Santo Marcianò.

E questa grande festa si è tenuta in una cornice “anomala”, fuori dalle chiese delle strutture militari e lontano da Cattedrali e chiese monumentali. Don Salvatore Falzone, infatti, ha proposto di vivere questa rinnovata Pentecoste in quella che Papa Francesco definirebbe una periferia esistenziale del capoluogo siciliano. La celebrazione si è svolta, dunque, in una parrocchia di periferia della costa sud palermitana, nel quartiere Roccella, 3 km oltre il più noto quartiere Brancaccio, dove ha dato la vita per il Vangelo il Beato Giuseppe Puglisi.

La Parrocchia Maria SS. delle Grazie di Palermo Roccella, guidata da me come parroco dal febbraio 2016, ha accolto con gioia la possibilità di vivere questa celebrazione nella Comunità Parrocchiale, perché, come anche ho dichiarato nel saluto iniziale della celebrazione, l’ho vista come “un segno forte della presenza di Dio e dello Stato”. Di uno Stato che, nel quotidiano, fino a poco tempo fa sembrava essere incompatibile con lo stato di periferia, soprattutto di quelle periferie che per decenni hanno visto da un lato l’assenza delle Istituzioni e, dall’altro, il dominio di realtà alternative allo Stato, che in realtà altro non sono che vie di morte, come gli ultimi pontefici con coraggio hanno anche affermato.

Il risultato è stato straordinario. Forti le parole dell’Ordinario Militare, che ha voluto ricordare come i militari vivono “in pienezza di vita il dono di sé per promuovere lo Stato, garantire la civiltà, la legalità, assicurare quello che chiamiamo in termine sintetico la pace, quell’ordine a cui faceva riferimento Giovanni XXIII nella Pacem in terris. Dire Stato è dire comunità di fratelli”. E questa fraternità si è vissuta pienamente con la comunità di Roccella in un clima di festa e di vera comunione. Mons. Marcianò si è intrattenuto prima della celebrazione coi più piccoli della parrocchia, insieme a quanti lo accompagnavano. E i piccoli hanno accolto il Vescovo e le Autorità che lo accompagnavano con serenità e naturalezza, come veri amici. Hanno presenziato la celebrazione anche gli scout della parrocchia, il gruppo FSE Palermo 2 “S. Massimiliano Maria Kolbe”, che da 35 anni operano in questa periferia di Palermo e che sono stati presenti in particolari con i loro giovani esploratori.

La presenza delle forze armate a Palermo Roccella è stato un segno forte, accolto con trepidazione e gioia da tutta la Comunità parrocchiale, che si è sentita particolarmente amata da Dio e, finalmente, attenzionata anche dallo Stato, che siamo certi continuerà a sollecitare in noi quanto mons. Marcianò ci ha ricordato, quando ci ha detto che “tutti noi potremmo dire lo Stato sono io. Se questo fosse capito da tutti i cittadini, il Sud rinascerebbe”.

                                                                             Con gratitudine e fraternità

                                                                                   Don Ugo Di Marzo

                                                                                            Parroco

                                                                        Parrocchia Maria SS. delle Grazie

                                                                                     Palermo Roccella