Celebrazione delle Cresime nella grotta di San Michele Arcangelo

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(03-10-2021) In un clima di intensa preghiera, di profondo raccoglimento e di gioiosa eucarestia e nel pieno rispetto delle norme anti Covid, il nostro amato Ordinario Militare per l’Italia, martedì 28 settembre nella grotta di san Michele arcangelo in Monte Sant’Angelo (FG), ha fatto dono del Sacramento della Confermazione a dieci ragazzi. Di questi giovani, sei appartenenti al Presidio Militare di Amendola, mentre quattro al Comando Legione Carabinieri di Puglia, accompagnati dal rispettivo cappellano militare don Antonio Cassano.

La presenza del nostro Ordinario Militare è stata la ricompensa gioiosa dopo la fatica di un cammino vissuto insieme a questi giovani. Un percorso non sempre facile a motivo delle restrizioni legate alla situazione di pandemia, ma certamente scandito da quell’entusiasmo e quella voglia di crescere nella fede che caratterizza i nostri giovani. Ragazzi che si sono mostrati generosi nell’aprire il cuore al dono dello Spirito Santo e pronti nell’aderire alle esigenze del Vangelo.

Oltre al Comandante del 32° Stormo di Amendola, il Colonnello Pil. Roberto Massarotto, erano presenti anche diverse autorità civili e militari appartenenti al Presidio. La Celebrazione è stata animata dal Coro del 32° Stormo di Amendola e arricchita dalla presenza di alcuni Cappellani Militari della Regione Puglia come il Decano padre Tommaso Chirizzi Comando Regionale Puglia della GdF, don Cataldo Letizia del Comando Scuola Allievi CC di Taranto e il già citato don Antonio Cassano. Attenta e premurosa è stata l’accoglienza che abbiamo ricevuto dal padre Rettore del Santuario, custodito dai Padri Micheliti, padre Ladislao Suchy, il quale all’inizio della Celebrazione Eucaristica ha rivolto amabili parole di benvenuto al nostro Ordinario Militare.

Un privilegio, così come ha ricordato a tutta l’assemblea nella sua apertura omiletica il Padre Arcivescovo, il ritrovarsi in un luogo santo perché contiene e canta da secoli la presenza e la gloria di Dio. La stessa scritta riportata all’ingresso della grotta ricorda ad ogni pellegrino, prima che ne varchi la soglia, dove sta entrando e come preparare il suo cuore: “Impressionante è questo luogo. Qui è la casa di Dio e la porta del cielo. In questa grotta i peccati degli uomini sono perdonati”, quasi a riportare alla memoria quelle stesse parole che l’Arcangelo san Michele pronunciò nel V secolo al Vescovo dell’antica diocesi di Siponto, san Lorenzo Maiorano: “Io sono l’Arcangelo Michele… Questa è una dimora molto particolare poiché, dove si apre la caverna in tutta la sua ampiezza, proprio lì verranno sciolti i vincoli conseguenti ad ogni genere di peccato commesso”.

In questa cornice che ci parla di Dio, della sua vittoria sul male, della sua misericordia che perdona una moltitudine di peccati ridonando bellezza e dignità al peccatore errante, i nostri ragazzi sono stati invitati ad aderire in maniera responsabile, personale e coraggiosa a quella fede ecclesiale, di cui altri per loro si sono fatti garanti mentre venivano portati all’altare il giorno del proprio battesimo e così sono stati confermati mediante l’imposizione delle mani, la preghiera e l’unzione con il sacro Crisma dal nostro padre e pastore Santo.

Intensa, profonda e coinvolgente è stata l’omelia che, aderendo al contesto in cui veniva pronunciata, con sapienza ha invitato tutti i presenti a vivere in quel discernimento, sempre necessario, tra bene e male, ricordando, sull’adagio del significato del nome Michele, che niente e nessuno è come Dio e che solo Lui è la strada che ogni uomo deve intraprendere se vuole trovare la vera gioia e la piena realizzazione della propria vocazione cristiana.

Per questa giornata piena di condivisione tra i ragazzi, i loro familiari, le forze armate del Presidio e tutti i partecipanti riuniti attorno al proprio pastore, non si può che esserne grati al Signore custodendo nella propria memoria, lì dove il cuore raccoglie tutti gli eventi che segnano la vita di ciascuno, la gioia e il ricordo di questo evento di grazia, dicendo con fede umile, viva e sincera: Laus Deo semper!

Padre Giuseppe Rubbio