“È bello per noi stare qui…” – L’addestramento sciistico degli Allievi Cappellani, tappa fondamentale dell’anno formativo

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(23-02-2022) “La formazione umana, fondamento di tutta la formazione sacerdotale, promuovendo la crescita integrale della persona, permette di forgiarne la totalità delle dimensioni. Dal punto di vista fisico essa si interessa di aspetti quali la salute, l’alimentazione, l’attività motoria, il riposo” (Congregazione per il Clero, Il dono della vocazione presbiterale, Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis, 8 dicembre 2016, n.95). L’invito a tenere in considerazione anche l’attività sportiva per una formazione completa del presbitero di domani si fa più stringente per gli allevi cappellani, che in ragione del loro ministero vissuto fra i militari, seguendo da vicino anche le varie attività addestrative, non possono sottovalutare questo ambito della formazione.

Si è ripetuta quindi per l’ottavo anno l’esperienza di addestramento sciistico con le truppe alpine di stanza a Corvara (BZ) dal 12 al 19 febbraio, al termine della sessione di esami sostenuti presso le Pontificie Università dove i seminaristi si formano intellettualmente: non una vacanza, ma una vera e propria tappa dell’anno formativo. Accolti dal Maresciallo Ordinario Salvatore Boi, comandante del polo alloggiativo “Villaggio Alpino Tempesti” di Corvara, gli allevi cappellani hanno trascorso una settimana di vera formazione portando la gioia di chi segue il Signore all’interno del polo logistico delle Truppe Alpine e la bellezza e la familiarità delle relazioni intessute negli anni ne è la prova. Dopo otto anni, infatti, la Scuola Allievi Cappellani è di casa a Corvara, rinnovando sempre quel sentimento di gratitudine di chi sa che nulla è dovuto, ma ogni opportunità offerta è serio strumento di crescita personale e comunitaria. Per quanto riguarda l’addestramento, avvalendosi di alcuni maestri di sci in forza alla base, gli allievi, divisi in gruppi a seconda delle abilità pregresse si sono cimentati nella discesa libera di piste di diverso livello, piste che collegano le varie località della Val Badia: durante le mattinate quindi gli allievi hanno potuto godere della vista delle più belle cime dolomitiche che attorniano la valle, come il Sassongher, Cima Dieci, il Piz Boè, la Marmolada, le Tofane, solo per citarne alcune.

Alcuni allievi, invece, si sono cimentati nei percorsi sulla neve con le ciaspole. Alla comunità del seminario si sono aggregati per questo momento formativo don Pasquale Madeo, don Luigi Sarnataro, già Allievo Cappellano, che attualmente esercita il suo ministero al Comando Truppe Alpine di Bolzano, e don Massimo Gelmi, predecessore di don Luigi; da ricordare anche la visita del Comandante delle Truppe Alpine, Generale di Corpo d’Armata Ignazio Gamba. Ad arricchire ulteriormente questo momento di grazia è stata la presenza paterna dell’Ordinario Militare che ha trascorso due giornate a Corvara donando ai seminaristi la sua vicinanza e la sua parola. Oltre ai momenti di preghiera quotidiani come la celebrazione della Messa e la preghiera della Liturgia delle Ore assieme a don Santo non sono mancati gli incontri formativi ed i colloqui personali con i seminaristi.

In particolare l’Ordinario ha aiutato i presenti a riflettere sull’insieme delle nuove norme giuridiche, recentemente approvate, che rilanciano il rinnovamento del servizio di assistenza spirituale nelle Forze Armate. Traendo spunto dalle letture che la liturgia ha offerto ha ricordato come la sequela di Gesù nella preparazione al ministero ordinato deve sempre avere come orizzonte la Croce, luogo teologico concreto dove il discepolo si scopre veramente figlio amato in modo totale e pieno. Provvidenzialmente il Vangelo dell’ultima eucaristia celebrata a Corvara narrava della Trasfigurazione: Pietro Giacomo e Giovanni hanno fatto esperienza di Gesù glorioso sul Tàbor, noi allievi abbiamo fatto esperienza di Gesù a duemila metri grazie agli incontri provvidenziali con le tante persone con cui abbiamo vissuto questa settimana, incontri dal profumo di Vangelo vissuti in luoghi che parlano all’anima e che ossigenano mente e cuore: anche noi come i discepoli abbiamo detto “è bello per noi stare qui”, ma l’invito del Maestro è il medesimo anche per noi: scendere dalla montagna per proseguire il cammino forti dell’esperienza bella che ci è stata donata, portando nel cuore i volti di tante persone care lasciate ad alta quota.

Christian Massaro