“La guerra inizia nel cuore di ciascuno di noi”

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(26-03-2022) L’Ordinario militare per l’Italia, Santo Marcianò, ha presieduto ieri sera, nella chiesa di Santa Caterina a Magnanapoli, la recita del rosario per la pace, con testi di san Giovanni XXIII, patrono dell’esercito, e di papa Francesco. (in allegato il sussidio liturgico). Prima dell’atto di consacrazione e affidamento al Cuore Immacolato di Maria della Russia e dell’Ucraina, ha tenuto una breve riflessione mettendo in evidenza “il bisogno di gridare, di implorare dal Signore, per intercessione del cuore immacolato di Maria, il dono della pace”.

“Vorrei che sperimentassimo – ha ribadito – la fraternità universale e sperimentassimo la chiesa, che è comunità d’amore, che è famiglia e famiglia di famiglie. Vorrei che sentissimo dentro l’angoscia, la sofferenza che sono nel cuore del papa, che presiede questa preghiera e che in modo corale ci fa sentire l’unico corpo di Cristo di cui lui è il capo e del quale noi siamo membra”.

Ha poi aggiunto: “Vorrei che chiedessimo la compunzione del cuore, il pianto, un pianto no liberatorio ma penitenziario, un pianto consapevole del peccato, del nostro peccato, di quello di ciascuno di noi, del peccato del mondo, del peccato sociale che sporca la società, le società”

“Siamo vittime – ha proseguito – di un no gridato al Dio dell’amore, al Dio della pace. Chiediamo pertanto al Signore che ci perdoni, che perdoni i nostri peccati”. Inoltre “perdono per la guerra in corso e per tutte le guerre”.

“La guerra – ha concluso – non inizia quando due popoli si scontrano, la guerra inizia nel cuore di ciascuno di noi tutte le volte che non abbiamo il coraggio di chiedere perdono, quando non riusciamo più a guardarci negli occhi, quando nelle famiglie non si vive la serenità e la concordia. Ed ancora: “nasce quando nelle istituzioni, nel mondo del lavoro, nella società si fa di tutto per calpestare i diritti degli altri pur di raggiungere i propri personali obiettivi, per il proprio pseudobenessere, per il proprio potere; nasce quando la corruzione ha il sopravvento sulla giustizia, quando nella chiesa si perde di vista l’essenza dell’essere famiglia dei figlio di Dio e si generano divisioni tra gruppi, tra preti, tra vescovi, dei vescovi col papa, dei fedeli laici con i vescovi.”

Dopo l’atto di consacrazione, il presule ha inviato a ripetere la preghiera nelle famiglie e negli ambienti.  E’ poi iniziata l’adorazione eucaristica durata per tutta la notte.