Parlare col cuore: Veritatem facientes in caritate (Ef 4,15)

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(29-09-2022) Come ogni anno, la santa sede ha diffuso oggi, festa dei Ss Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, il tema del Messaggio del Papa per la 57.ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. E come ogni diocesi d’Italia e del mondo ne diamo notizia perché possa costituire oggetto di riflessione nella prospettiva della giornata apposita in programma a maggio. Il tema attiene l’ascolto, raccomandatoci in più occasioni anche dall’Ordinario nel suo magistero, “imparare a sviluppare l’attitudine sapiente dell’ascolto e il coraggio prudente della Parola (Assisi 2021 – Corso aggiornamento cappellani)”.

Il tema si collega idealmente a quello del 2022, “Ascoltare con l’orecchio del cuore”, e vuole inserirsi in particolare nel cammino che condurrà tutta la Chiesa alla celebrazione del Sinodo di ottobre 2023. Parlare con il cuore significa “rendere ragione della speranza che è in noi” (cfr 1Pt 3,14-17) e farlo con mitezza, utilizzando il dono della comunicazione come un ponte e non come un muro. In un tempo contraddistinto – anche nella vita ecclesiale – da polarizzazioni e dibattiti esasperati che esacerbano gli animi, siamo invitati ad andare controcorrente.

Non dobbiamo temere di affermare la verità, a volte scomoda, che trova il suo fondamento nel Vangelo ma non dobbiamo disgiungere questo annuncio da uno stile di misericordia, di sincera partecipazione alle gioie e alle sofferenze dell’uomo del nostro tempo, come ci insegna in modo sublime la pagina evangelica che narra il dialogo tra il misterioso Viandante e i discepoli di Emmaus.

Oggi, nel drammatico contesto di conflitto globale che stiamo vivendo, è quanto mai necessario l’affermarsi di una comunicazione non ostile. Una comunicazione aperta al dialogo con l’altro, che favorisca un “disarmo integrale”, che si adoperi a smontare “la psicosi bellica” che si annida nei nostri cuori, come profeticamente esortava San Giovanni XXIII, 60 anni fa nella Pacem in Terris. È uno sforzo che è richiesto a tutti, ma in particolare agli operatori della comunicazione chiamati a svolgere la propria professione come una missione per costruire un futuro più giusto, più fraterno, più umano.