Coronavirus e guerra – Intervista rilasciata alla Adn Kronos

Roma, 7 apr.(Adnkronos) (Dav/Adnkronos)
07-04-2020

Coronavirus e guerra: molti i paragoni bellici nell’affrontare l’emergenza coronavirus. Giusto o eccessivo? All’interrogativo risponde il capo dei cappellani militari.

“Ciò che appare inopportuno e deviante – denuncia all’Adnkronos l’Ordinario Militare mons. Santo Marcianò- è che un linguaggio del genere sia usato con insistenza e con toni eccessivi, con esagerazione teatrale, con la superficialità di chi, magari fino al giorno prima, aveva ostentato un analogo estremismo di opposta matrice, ovvero in senso negazionista nei confronti dell’allarme sul pericolo del contagio e la necessità di misure contenitive”.

“Il riferimento alla guerra – riflette il vescovo -è spesso diventato, in questi giorni, un modo paradigmatico di descrivere la situazione provocata dalla pandemia da Coronavirus; da un lato l’uso di questo linguaggio è certamente comprensibile, dal momento che, in particolare nei due grandi conflitti mondiali, si può trovare una circostanza storica utile per descrivere e interpretare un evento dalle proporzioni inedite e preoccupanti, che non ha precedenti simili nella storia più recente“.

A differenza della guerra, annota mons. Marciano’, la lotta in questo caso è contro un nemico che non si conosce:” Per certi versi, quella che stiamo vivendo è una sorta di guerra, nel senso che è ’lotta’ contro un nemico sconosciuto, violento ma – in questo caso – comune a tutta l’umanità. Una lotta che si combatte con le ‘armi‘ costruttive dello studio e della ricerca, dell’assistenza clinica e della sollecitudine politica, del controllo delle norme e del rispetto delle norme… dell’unità nella solidarietà e, per i credenti, nella preghiera”.

Quanto al ricorrere a paragoni bellici con esempi ormai tristemente storicizzati, l’invito del vescovo Marcianò è semmai a trarre una lezione di rinascita:

”Possiamo anche parlare di guerra e, soprattutto in Italia, possiamo parlare di ’dopoguerra’, come ha fatto con incoraggiante sapienza il Presidente Mattarella qualche giorno fa.  Ma possiamo farlo se, da questo periodo storico, sappiamo trarre la lezione di quella rinascita che si fonda sul rispetto della dignità e dei diritti umani, su una politica onesta e attenta alle fasce più povere, malate e deboli della popolazione, sulla valorizzazione del nostro territorio, sul sostegno delle imprese, sulla creatività dell’arte e della cultura, sulla giustizia sociale e sul senso di fraternità”.

Su quei valori che fondano la comunità umana e che avevano fondato l’Europa sulle macerie delle guerre: valori per troppo tempo dimenticati o subordinati alla logica del profitto e del potere, ma che oggi, in tempo di pandemia, ritornano nel dibattito pubblico con eloquente efficacia, perché sono in grado di infondere speranza nella paura, condivisione nella solitudine, cura nella sofferenza. Valori che hanno aiutato il nostro popolo a rinascere dopo la guerra e potranno aiutare l’Italia, l’Europa e il mondo a uscire da questa terribile crisi attraverso l’unica strada possibile: insieme!“.