Omelia per la S. Messa in occasione del Raduno dell’Associazione Nazionale Bersaglieri

25-09-2021

Basilica San Giovanni In Laterano, Sabato 25 settembre 2021

 

Carissimi, ritrovarsi in questa Chiesa e in questo giorno è una tappa importante nel cammino; e il cammino è lo stile che, sempre, contraddistingue i bersaglieri.

Un cammino guidato dalla storia. La nostra Celebrazione si colloca sulla scia del ricordo della Breccia di Porta Pia, evento senza dubbio significativo, soprattutto per la città di Roma; a noi non tocca, in questo momento, analizzarlo ma, come per ogni evento storico, rintracciarvi quella memoria indispensabile a procedere verso il futuro e, al contempo, cogliere l’occasione per rileggere la storia in chiave provvidenziale, dalla prospettiva della fede.

Un cammino che, nella fede, riconosciamo essere indicato dalla Vergine Odigitria, Patrona dei bersaglieri, alla quale, in questa Eucaristia, vogliamo guardare come Madre e Maestra Spirituale. Lei è la Vergine che “indica” la strada e “sta” sulla strada degli uomini, la incrocia, la percorre. Lei non ha rifiutato di intraprendere i cammini difficili, le strade strette della povertà e del servizio, del dolore e dell’umile lavoro quotidiano, della fuga dal proprio Paese e del ritorno in Patria. Ella, pertanto, è vicina a tutti coloro che affrontano le vie della storia per indicare loro la possibilità che diventino vie della vita.

 

Ma perché, nella vita, ci si mette in cammino?

Anzitutto per cercare qualcosa. Tanti sono i tipi di ricerca, a seconda dell’oggetto cercato; per questo, la domanda fondamentale in ogni cammino è: «Cosa cercare?».

La Parola di Dio che abbiamo ascoltato offre, nella prima Lettura (Pr. 8,17-21.34-35), una risposta inequivocabile: la Sapienza. E non si tratta certo della capacità di eccellere in qualità culturali, studi scientifici, abilità di diverso genere.

Nella tradizione biblica, richiamando la radice del verbo latino “sàpere”, possiamo guardare alla sapienza come alla possibilità di gustare il sapore delle cose, di scrutare la verità racchiusa nella natura, di cogliere la portata vera delle vicende umane – delle stesse vicende storiche – e cercare il senso profondo della vita. La sapienza è quasi il “sale” dell’esistenza, che serve a dare sapore e a conservare i cibi, permettendo di distinguere tra le cose provvisorie e quelle durature, che hanno sapore di eternità.

«Presso di me c’è ricchezza e onore, sicuro benessere ed equità», dice di se stessa la Sapienza nel Libro dei Proverbi; ma si tratta di una ricchezza che «vale più dell’oro fino… più dell’argento scelto». È particolare, dunque, la ricchezza promessa dalla Sapienza; ed è particolare l’economia necessaria per valutarla.

 

C’è, in questa ricchezza, un “di più”, che supera i normali criteri di valutazione.

Proprio riferendosi alla Breccia di Porta Pia, in una sua visita al Campidoglio Paolo VI affermava che il non avere più «alcuna sovranità temporale» qualifica la Chiesa come più libera e indipendente nei confronti di coloro che amministrano la cosa pubblica ma non la rende certo «disinteressata delle cose cittadine» né tantomeno «indifferente ai problemi della città»[1].

È una riflessione profonda, estremamente attuale. L’autorità della Chiesa non si esplicita nel campo del temporale, del politico, ma non si può e non si deve esimere dall’intervento su problemi che hanno ricaduta sulla vita delle persone, nell’ambito del sociale, nella vita stessa della comunità; la Chiesa non può tacere, ad esempio, laddove sia in gioco la difesa della vita e della dignità umana, dei valori fondamentali ad essa connessi. La sua è l’autorevolezza di chi stimola a cercare la ricchezza della Sapienza, il “di più” che sovrasta gli interessi individuali e gli spazi angusti del materialismo, per guardare alle cose in una prospettiva di eternità, di carità, di giustizia.

 

Parlando di «colui che cammina senza colpa e agisce con giustizia», il Salmo 14 riprende il tema del cammino, collegandolo all’agire. Sì, perché lungo il cammino, noi operiamo. E la giustizia è strada, è un agire continuo, è stile che impregna come il sale, offrendo l’originale sapore alla vita di ciascuno.

Il camminare dei bersaglieri è fare opere di giustizia, scegliere la giustizia, servire la giustizia. Che impegno, che testimonianza! Camminare sulla via della giustizia e, aggiunge il Libro dei Proverbi, sui «sentieri dell’equità».

I sentieri sono percorsi più delicati, forse più pericolosi, nei quali ci si può smarrire ma che spesso conducono ai paesaggi più belli. Ci vuole sensibilità ed esperienza per individuarli; e grande senso di condivisione, di comunità. Ci vuole, potremmo dire, quello spirito di squadra che vi ha sempre contraddistinto, ritmando i passi del vostro cammino con grande sincronia e sintonia.

 

Maria è Madre del cammino e indica Gesù: è Lui la strada; è Lui la vera Sapienza. In Lui anche voi, come ogni comunità, ritrovate la via, la sintonia, il senso delle cose, l’oggetto che vale la ricerca di tutta una vita.

Certo, la scelta di Cristo non si può imporre: lo sappiamo bene e lo sapete bene voi, che avete avuto a che fare con colleghi di diverse convinzioni, di diverse religioni… La scelta di Cristo è questione di fede; ma la fede di pochi, la fede di uno di noi (Maria ce lo insegna), è come il sale della comunità: avvicina Gesù, Lo dona senza imporLo; così, permette che, pian piano, tutti diventino per Lui, come dice il Vangelo (Mt 12,46-50), «fratello, sorella e madre», attraverso l’ascolto di quella Parola di Dio che noi siamo chiamati a trasmettere, non tanto a parole ma con la nostra vita.

 

Cari amici,

nella Parola di Dio si trovano i punti cardinali di un cammino che, altrimenti, potrebbe essere confuso e confondente, ma che invece ci guida verso la vera Sapienza, intesa, infine, come capacità di giudicare e distinguere tra il bene e il male, come il discernimento necessario ad andare in profondità nelle cose.

La Sapienza va cercata, va “camminata”, per così dire. E va insegnata. Per questo Maria è Madre e Maestra, perché, nell’indicare la via, Ella indica Gesù e la Sua Parola.

Accogliamo dunque l’indicazione della Madonna del cammino. Accogliamo il Suo invito, spesso ripetuto da Papa Francesco, a leggere e meditare almeno qualche versetto della Bibbia ogni giorno…. Impareremo, così, a rileggere tutto alla luce della fede. Tutto! Anche la storia. E le vie della storia potranno diventare le vie della vita.

Il Signore accompagni il vostro cammino e lo benedica.

E così sia!

Santo Marcianò
Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia

 

[1] Paolo VI, Discorso in occasione della Visita al Campidoglio, 16 aprile 1966