La Liturgia

Culto del Santissimo Sacramento

Il dono della Pasqua Eucaristica è intimamente legato alla celebrazione liturgica e tende essenzialmente alla Comunione: l’Eucaristia infatti, è stata istituita per essere nutrimento. Gesù ha detto: “Prendete e mangiate; questo è il mio corpo”39; “Chi mangia questo pane vivrà in eterno”40. Questo nutrimento è la Persona stessa del Signore la cui presenza permane anche dopo la celebrazione: è su questa realtà che si fonda il culto eucaristico.Gesù Cristo ha preso un corpo e nell’Eucaristia, sotto le specie del pane e del vino, si offre a noi; da noi è adorato perché lì è veramente, realmente e sostanzialmente presente; nel suo sangue ha fondato la nuova ed eterna alleanza e, offrendosi quale nutrimento, vuol donarci la sua salvezza.Per questo, in ogni cappella delle varie comunità militari dove si celebra ordinariamente la santa Messa, si conservi l’Eucaristia e la sua presenza venga segnalata sia da una lampada sempre accesa, che dalla dignità con cui è tenuto il tabernacolo. Durante le missioni quando non è presente il cappellano, si garantisca sempre la presenza dell’Eucaristia in ogni realtà militare in cui sia presente in un numero consistente di uomini attraverso il ministero degli accoliti o dei ministri straordinari.41


I Sacramenti
Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana

I sacramenti sono segni efficaci della grazia istituiti da Gesù Cristo con i quali egli attraverso la Chiesa conferisce la grazia, santifica i suoi fratelli e rende culto al Padre. Essi sono quindi i mezzi della nostra salvezza che non solo suppongono la fede ma la nutrono, la irrobustiscono e la esprimono. È di grande importanza che i fedeli comprendano i segni e l’efficacia dei sacramenti e vi si accostino con fede e devozione per nutrire la loro vita cristiana.Si accerti che tutti i membri della comunità parrocchiale abbiano ricevuto i sacramenti dell’Iniziazione cristiana. Attraverso un’adeguata catechesi alle famiglie si prepari il Battesimo dei neonati curando che i genitori siano per i loro figli i primi maestri nella fede e nella preghiera. La famiglia continui a seguire i propri figli anche nella preparazione all’Eucaristia e alla Confermazione: infatti, la famiglia è la prima cellula di Chiesa, la “Chiesa domestica”.Le varie comunità, sotto la responsabilità del cappellano, organizzino la preparazione ai sacramenti secondo le indicazioni della Conferenza Episcopale Italiana e l’Ufficio Catechistico dell’Ordinariato Militare. Il periodo di preparazione ai sacramenti sia vissuto come educazione alla fede e alla vita evangelica.Molti sono i giovani che durante il servizio militare si riavvicinano alla fede o ritornano alla pratica della vita cristiana. Molti di essi hanno ricevuto solo il Battesimo, altri anche l’Eucaristia, sempre meno sono quelli che hanno ricevuto anche la Confermazione. La Chiesa Ordinariato Militare invita ed accoglie tutti coloro che, durante la loro permanenza nel mondo militare, vogliono intraprendere un serio cammino di fede.Sia cura di ogni cappellano militare conoscere le scelte religiose, il grado di religiosità e di pratica dei fedeli che gli sono affidati, per offrire a ciascuna categoria adeguate proposte che rispondano alle loro attese, suscitando desiderio di ripresa e di approfondimento del cammino di fede.Si organizzino corsi di preparazione ai sacramenti dell’Iniziazione cristiana per gli adulti, seguendo le direttive e i programmi dell’Ufficio Catechistico dell’Ordinariato Militare. Ad ogni persona si assicuri continuità nella preparazione e affinché ciò avvenga anche nei trasferimenti, vi siano lettere di segnalazioni tra i cappellani.Le celebrazioni dei sacramenti, specialmente quelli dell’Iniziazione cristiana e dell’Ordine Sacro, si compiano con solennità e venga coinvolta l’intera comunità militare per partecipare a questi momenti quali occasioni più adatte per esprimere la propria vitalità spirituale.Ministro della Confermazione è il Vescovo ma può essere conferita anche da un presbitero che ne abbia ricevuta la facoltà. Nella Chiesa Ordinariato Militare la facoltà è permanentemente conferita al Vicario Generale, agli Ispettori e ai Capi Servizio, finché dura il loro incarico e solo nelle aree di loro competenza.


Sacramento della Riconciliazione

Il sacramento della Riconciliazione sia tenuto in grande stima e reso possibile con totale disponibilità dei cappellani.Si curi soprattutto la possibilità di riceverlo prima della celebrazione dell’Eucaristia prevedendo, soprattutto nelle grandi solennità, disponibilità di tempo e sacerdoti.Anche nell’occasionale amministrazione del Sacramento, spesso preceduto da una conversazione fraterna, si manifesti la sacralità di ciò che si sta compiendo. Non manchino in tempi particolari, celebrazioni penitenziali comunitarie curando che, nonostante il maggior numero di presenti, ci sia lo spazio per l’ascolto di ciascuno.


Sacramento dell’Unzione degli Infermi

Il sacramento dell’Unzione degli Infermi dona forza spirituale all’ammalato o al ferito, configura a Cristo, santifica le sofferenze sopportate con amore, unge con l’olio della consolazione. Questo Sacramento, insieme agli altri sacramenti, trovi posto di onore nella catechesi e nella celebrazione della Chiesa Ordinariato Militare.Gli ospedali militari di lungodegenza e i policlinici militari sono i luoghi privilegiati per incontrare i fedeli militari o i loro familiari gravemente ammalati, portando loro il conforto della fede.Il cappellano militare e l’intera Chiesa Ordinariato Militare sia sempre memore che l’infermo è come sacramento di Cristo. Egli si identifica nel malato: “…ero malato e mi avete visitato; …l’avete fatto a me”42.


Sacramento dell’Ordine Sacro

La celebrazione delle Ordinazioni Presbiterali dei giovani della nostra Scuola, per la Chiesa Ordinariato Militare rappresenta uno dei più grandi doni di Dio e un segno di approvazione per il suo servizio pastorale: siano vissute come grande evento ecclesiale e come occasione privilegiata per una nuova evangelizzazione vocazionale.


Sacramento del Matrimonio

Il sacramento del Matrimonio per la maggior parte dei nostri fedeli è celebrato dopo il loro ingresso nel mondo militare o, per i militari di leva, dopo il loro congedo. Considerata l’importanza anche pastorale di questo Sacramento, la Chiesa Ordinariato Militare ha dedicato alla realtà della famiglia un intero documento di questo Sinodo.


I Sacramentali

Sono distinti dai sacramenti ma da essi derivati. A differenza dei sacramenti istituiti direttamente da Gesù Cristo, essi sono istituiti dalla Chiesa con efficacia dispositiva alla grazia. Per la loro celebrazione si seguano i libri approvati dall’autorità ecclesiastica. La Chiesa Ordinariato Militare curi la pubblicazione di un suo “Rituale”, nella piena osservanza delle norme canoniche per quanto riguarda gli adattamenti alla nostra realtà.


L’Anno Liturgico
Cristo, centro dell’Anno Liturgico

L’anno liturgico è il cammino di una vita orientata dai misteri di Cristo, è l’organizzazione cristiana del tempo che permette al credente di situarsi religiosamente. È importante averne chiare le coordinate per saper orientare nella santificazione del tempo il mondo militare con i suoi particolari ritmi e punti di riferimento.Come l’anno civile si svolge lungo il moto di rivoluzione della terra attorno al sole, così l’anno liturgico ripresenta nella sua completezza il mistero di salvezza operato da Gesù Cristo: suo fulcro è la celebrazione del mistero pasquale di Cristo e tutto gravita attorno ad esso.A differenza dell’anno civile che si può intendere racchiuso in se stesso come un cerchio, l’anno liturgico si configura aperto come un arco: punto di partenza è il progetto salvifico di Dio, punto d’arrivo è il compimento di tutte le cose nella gloria del Padre.


Cicli dell’Anno Liturgico

L’anno liturgico è segnato dall’idea della venuta gloriosa del Signore che si realizza attraverso tre tappe fondamentali. Al termine di ciascuna di esse c’è una “epifania” dell’amore di Dio per l’umanità. Queste tre tappe determinano tre cicli: il ciclo dell’Avvento, il ciclo pasquale e il ciclo ordinario.Il ciclo dell’Avvento conduce alla manifestazione della nascita di Cristo. “Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli”43. Egli si nasconde nella condizione umana: è avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia44.Il ciclo pasquale realizza l’opera della redenzione attraverso la croce e la risurrezione, per completarsi nell’effusione dello Spirito Santo. È la manifestazione gloriosa delle “imperscrutabili ricchezze” dell’amore di Dio per noi, in Cristo45.Il ciclo del tempo ordinario si apre con l’effusione dello Spirito Santo sugli Apostoli e non si ferma se non alla conclusione definitiva dei tempi. Infatti, l’anno liturgico “si conclude aperto” nell’attesa del Signore che ritornerà nella sua gloria alla fine dei tempi. Questo ciclo tende verso la manifestazione della definitiva venuta di Cristo: “Vieni, Signore Gesù”46.


Anno Liturgico e Vita Militare

Il cappellano militare è l’animatore, il pedagogo, il maestro di fede che sa orientare, proponendo il grande mistero di Cristo secondo i diversi momenti dell’anno liturgico. Sostenuto dalla preghiera liturgica saprà, pur nelle situazioni più diverse, vivere insieme a Cristo e alla Chiesa quel mistero che la liturgia propone.Il dinamismo della vita militare e la diversità delle situazioni non aiutano a penetrare il mistero e a vivere il ciclo liturgico proposto: in piena navigazione o lontani da casa per operazioni di pace o in situazioni molto precarie in cui possono trovarsi le Forze di Polizia, è difficile celebrare quella gioia pasquale che deve caratterizzare tutta la vita del cristiano e che tuttavia deve essere sempre proposta.Spetterà quindi alla creatività del cappellano inserire i propri fedeli nella liturgia, non soltanto celebrando riti, ma elevando i sentimenti e le tensioni di ciascuno verso Dio affinché le attese di tutti diventino avvento; le prove, mistero pasquale; le gioie, risurrezione.Si celebri sempre con dignità ed essenzialità la liturgia che la Chiesa propone per i diversi tempi, non cedendo alla tentazione di ridurre o affrettare, ma anzi, preparando e coinvolgendo perché la partecipazione, anche di pochi, sia profondamente vissuta.


Venerazione di Maria e dei Santi nella Vita Militare

La Vergine Maria e i santi sono i nostri compagni di viaggio durante tutto l’anno. La liturgia celebra la loro memoria e il popolo cristiano chiede con la preghiera il loro sostegno; si lascia accompagnare dal loro esempio; trova nella loro devozione un valido appoggio per la propria fede.Il mondo militare ha tradizioni lodevolissime di fede e di devozione a Maria e ai santi, onora la loro memoria e riconosce nella loro vita un esempio. La Chiesa Ordinariato Militare è custode fedele di questa fede del suo popolo e coglie l’occasione del Sinodo per un riconoscimento ufficiale di tutti i Santi Patroni alla cui intercessione sono affidate le singole Armi, Specialità, Servizi e Corpi Militari.Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, è venerata da tuta la Chiesa Ordinariato Militare: verso di lei si rivolge la devozione di tutti, in particolar modo nelle difficoltà e nei pericoli. E’ invocata anche con titoli che qualificano la sua protezione per alcune singole Armi e Corpi Militari. Patrono di tutta la Chiesa Ordinariato Militare è San Michele Arcangelo; patrono dell’Esercito è San Cornelio, il centurione di Cesarea; patrona dell’Aeronautica è la Madonna di Loreto, patrona della Marina è Santa Barbara; patrona dell’Arma dei Carabinieri è La Virgo Fidelis; patrono della Guardia di Finanza è San Matteo; sono ancora affidati

     – alla Madonna del Cammino, il Corpo dei Bersaglieri;
     – a San Michele Arcangelo, il Corpo dei Paracadutisti;
     – a San Gabriele Arcangelo, l’Arma delle Trasmissioni;
     – a San Marco, le Truppe Anfibie dell’Esercito e della Marina Militare;
     – a Santa Barbara, l’Arma di Artiglieria, l’Arma del Genio, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco;
     – a San Giorgio, l’Arma della Cavalleria;
     – a San Martino, l’Arma della Fanteria;
     – a San Cristoforo, il Corpo Automobilistico;
     – a San Maurizio, il Corpo degli Alpini;
     – a San Giovanni da Capestrano, i cappellani militari;
     – a San Camillo de Lellis, la Sanità Militare;
     – a Santa Caterina da Siena, il Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana e l’Associazione per l’Assistenza Spirituale alle Forze Armate;
     – al Beato Francesco Faa’ di Bruno, il Corpo Tecnico dell’Esercito.

La nostra Chiesa venera con particolare devozione e gratitudine quei santi martiri che, fin dai tempi apostolici e nei primi secoli del cristianesimo, hanno testimoniato la fede nella condizione militare.Con particolare amore e devozione veneriamo i santi e i beati che hanno fatto parte della nostra Chiesa Ordinariato Militare: la martire Antonia Mesina, figlia e nipote di carabinieri; il beato p. Pio da Pietrelcina, soldato della Sanità; il beato Secondo Pollo, cappellano morto in guerra sul fronte albanese, il religioso San Riccardo Pampuri.Onoriamo anche i Servi di Dio: don Angelo Roncalli, poi papa Giovanni XXIII, sergente della Sanità e cappellano militare; don Carlo Gnocchi; don Giulio Facibeni; padre Igino Lega; il vicebrigadiere dei Carabinieri Salvo d’Acquisto. Preghiamo perché il Signore voglia glorificare anche in terra questi e altri servi fedeli che hanno testimoniato Cristo nel mondo militare.Con la Chiesa preghiamo per “coloro che ci hanno preceduto nel segno della fede e dormono il sonno della pace”47. Nella speranza piena di immortalità48 la Chiesa Ordinariato Militare celebra le esequie dei suoi figli come passaggio da vita a Vita e li unisce al mistero pasquale di Cristo morto e risorto. In quei momenti di dolore annunzia con più forza il Vangelo della nuova vita in Dio.Il mondo militare ricorda i suoi caduti e la nostra Chiesa Ordinariato Militare anima questa memoria con la sua fede nella vita eterna e nella comunione dei santi. Siano perciò onorati cimiteri e i sacrari militari perché diventino sempre più luoghi di preghiera e di suffragio.


La Preghiera
La Preghiera Liturgica

La liturgia è perfetta quando i credenti partecipano ad essa uniti a Cristo con tutto se stessi, corpo e cuore: proprio col cuore si compie l’atto liturgico perfetto: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”49.Tutto ciò che il Padre ha rivelato è per invitare l’uomo ad entrare in comunione con lui: perciò, la Chiesa Ordinariato Militare si offre come strumento per realizzare questa comunione con Dio attraverso la preghiera, l’annuncio della Parola, la liturgia e la carità.La Chiesa Ordinariato Militare vuole essere una Chiesa che prega e si propone come maestra di preghiera; ritiene sia questo la specifico della sua missione e l’originalità del suo intervento per la promozione di ogni uomo.


La Preghiera Nella Vita Militare

Nel mondo militare la preghiera fa parte delle sue tradizioni più belle. In essa si riconosce ogni Arma e con essa vengono scanditi i momenti più significativi della vita del soldato. La Chiesa Ordinariato Militare prende atto di questa grazia che intende conservare fedelmente.I cappellani militari si sentano impegnati come evangelizzatori e maestri di preghiera perché la verità che annunciano appaia sempre come una rivelazione che Dio fa della sua vita a chi vuol introdurre nella comunione con sé.I cappellani siano guide personali e comunitarie della preghiera dei fedeli, autentici mediatori della comunione tra l’uomo e Dio, tra la creatura e il suo Creatore.Siano maestri di preghiera per le famiglie perché siano, a loro volta, maestre di preghiera per i propri figli. Ai giovani fidanzati insegnino che la preghiera ottiene la grazia della fedeltà. Agli adulti indichino la preghiera quale sostegno alle responsabilità e alle fatiche della vita.La chiesa, anche nella sua struttura naturale, è luogo dell’incontro col Signore: le nostre siano decorose, anche se modeste; in esse tutto orienti alla preghiera siano ben visibili il tabernacolo, l’immagine della Madonna e dei Santi Patroni. Nelle cappelle non manchino mai il Vangelo e i sussidi che possano aiutare la preghiera comunitaria o personale.Sia privilegiata la preghiera liturgica, perché dalla liturgia scaturisce e ad essa deve tendere la preghiera personale. Oltre all’Eucarestia si curi la possibilità di celebrare anche con un piccolo gruppo, le Lodi o i Vespri.Non si trascurino e anzi si propaghino le altre preghiere entrate nel patrimonio comune della fede del nostro popolo: il Rosario, la Via Crucis, le novene in preparazione alle principali feste e la visita al Santissimo Sacramento.Si formino e si aiutino gruppi di preghiera: si vigili però sull’autenticità delle loro esperienze e se ne curi la qualità, avendo sempre presente che è lo Spirito Santo che muove le anime alla comunione con Dio.


39 Mt. 26, 26.
40 Gv. 6, 58.
41 Cfr. Infra, nn. 90-91.
42 Cfr. Mt. 25, 36; 40.
43 Gal 4,4.
44 Cfr. Lc 2, 1-ss.
45 Cfr. Ef. 3, 8.
46 Ap. 22, 20.
47 Messale Romano, Canone Romano.
48 Cfr. Sap. 3,4.
49 Mt. 22, 37; Mc. 12, 29-30; Lc. 10, 27-28; Lc. 18, 19,20; Dt. 6,5; Gios. 22,5.