Ripartire dal cuore per vivere nella pace

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(25-10-2024) Posticipata di qualche settimana, si è celebrata giovedì 24 ottobre 2024, la solennità di Papa Giovanni XXIII “Patrono presso Dio dell’Esercito Italiano”. La celebrazione, voluta e coordinata dal Gen. Stefano Scanu, Comandante del CME Sardegna, ha avuto luogo presso la chiesa dei frati francescani di Santa Rosalia, a Cagliari.

All’inizio della funzione Padre Simone, superiore della comunità, ha formulato parole di benvenuto all’arcivescovo, Mons. Giuseppe Baturi, al nuovo prefetto di Cagliari, dott. Giuseppe Castaldo, al vice presidente del Consiglio Regionale della Sardegna, On. Giuseppe Frau, al Rappresentante del Governo, dott. Sebastiano Cento, al Questore, Dott.ssa Giovanna Lavezzaro, ai comandanti della altre Forze Armate e a tutti i militari e civili intervenuti; un pensiero particolare ai familiari dei caduti presenti alla funzione.

Don Gianmario Piga, poi, come cappellano militare del CME, nelle parole di introduzione ha ricordato la figura di Papa Giovanni XXIII, “uno di noi, perché anche lui ha portato le stellette prima come soldato, poi come sergente e infine come cappellano militare”. “Volendo poi trovare un’immediata affinità tra Papa Roncalli e Mons. Baturi, che presiede questa Eucaristia, la si coglie nella parola pace, presente sia nel motto episcopale del papa, Oboedentia et pax, che in quello dell’arcivescovo: “Gratia, Misericordia et Pax”, un grido di pace che ancora ha bisogno di essere sostenuto tra i tormenti e i conflitti dei nostri giorni”.

Mons. Baturi, nella sua riflessione ha ripreso l’attualità del messaggio di papa Roncalli, che ricorda come il desiderio di pace sia profondamente custodito proprio da coloro che sono a servizio della Patria: “Mai come allora – e cita il discorso del papa che parla con i Cappellani Militari – avevo sentito quale sia il desiderio di pace nell’uomo, specialmente di chi, come il soldato, confida di prepararne le basi per il futuro con il suo personale sacrificio e spesso con l’immolazione suprema della vita”. E ancora ricordando le parole del papa scritte al fratello Saverio, l’arcivescovo ricollega la pace alla prontezza di amare dal profondo del cuore: “La coscienza e la prontezza a compiere il tuo dovere con semplicità e ad ogni costo, guardando a Dio che ci custodisce e ci conforta. Ad altri le chiacchiere: per noi il nostro sacrificio. Così si ama la Patria, e non come tanti che l’hanno sempre in bocca e mai nel cuore”. E questo custodire nel cuore l’amore pone le fondamenta alla pace: “Ripartire dal cuore per vivere nella pace”. E proprio questa necessità di ripartire dal cuore è stata un richiamo all’ultima e quarta enciclica di papa Francesco “Dilexit nos”, che si presenta come una riflessione sull’amore umano e divino del cuore di Gesù Cristo, e che proprio oggi, 24 ottobre, viene presentata al popolo cristiano.

Il Gen. Stefano Scanu, nel suo ringraziamento finale ha voluto ricordare i nostri militari della brigata Sassari e il loro impegno concreto e deciso per la pace: “Il desiderio di pace lo abbiamo dimostrato con il nostro impegno nelle numerose missioni di pace a cui il nostro paese partecipa e lo stiamo facendo in modo particolare oggi, con gli uomini e le donne della Brigata “Sassari”, impegnati nella delicata missione in Libano, sotto l’egida delle Nazioni Unite”.

“Infine – ha concluso – vorrei ringraziare i nostri sacerdoti, cappellani militari qui presenti (don Marco Zara, Don Valter Cabula, Don Gianmario Piga, don Gian Paolo Sini, Padre Mariano Asunis) che, con tante difficoltà, ma con tanto impegno ci accompagnano quotidianamente nel nostro cammino di fede”.