(27-03-2025) Dopo una breve malattia, ha chiuso serenamente e fiduciosamente i propri occhi per riaprirli dinanzi a Dio Padre Remo Pistrin, l’anziano cappuccino che, dalla fine degli anni ‘90 al 2020, è stato il riferimento spirituale della comunità militare e civile italiana presente a SHAPE (Comando Supremo delle Potenze Alleate in Europa), in Belgio.
Nato a Rivignano (Friuli) nel 1935, il piccolo Remo si era trasferito in Belgio all’età di 11 anni assieme a tutta la sua famiglia seguendo le esigenze lavorative del papà. Cercatore di Dio fin dall’adolescenza, aveva trovato la realizzazione della propria vocazione aderendo al carisma di San Francesco d’Assisi.
Ordinato sacerdote nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, si dedicò fin da subito all’annuncio del Vangelo nelle realtà pastorali della Vallonia, la regione francofona del Belgio. Ma fu in Sudamerica, e più precisamente in Cile, che Padre Remo trovò la sua più piena e gioiosa realizzazione missionaria.
Vi arrivò nel 1966 e vi rimase per oltre trent’anni. In particolare nella zona meridionale del paese andino si spese totalmente nell’annuncio di Cristo, ma anche in una intensa azione volta a umanizzare la vita di quelle popolazioni. L’opera di Padre Remo fu inarrestabile: anche grazie alle donazioni che giungevano dall’Europa, realizzò in pochi anni chiese, scuole, ospedali e strutture sociali.
Per molto tempo collaborò con Francisco Valdés Subercaseaux, primo vescovo della neonata diocesi di Osorno, giungendo ad essere, per otto anni, anche vicario generale della diocesi oltre che, per un anno, amministratore apostolico dopo la morte del vescovo. Quelli accanto a Valdés furono anni di incredibile vitalità pastorale e spirituale. Padre Remo rimase per sempre legato alla figura di quello straordinario vescovo cappuccino che la Santa Sede, in tempi recenti, ha dichiarato Venerabile Servo di Dio.
Rientrato in Belgio nel 1997, venne inviato a Mons, verso il confine francese, quale superiore del locale convento dei cappuccini. Operò da allora, con una proverbiale tenacia friulana e una disarmante delicatezza umana, sia in ambito pastorale che educativo.
E fu proprio dopo il suo arrivo a Mons che Padre Remo strinse legami di profonda amicizia con i tanti Italiani che, già all’epoca, vivevano in quella città o perché militari temporaneamente distaccati presso il locale Comando NATO o perché dipendenti civili della medesima struttura.
Padre Remo non era un cappellano militare vero e proprio, ma per anni garantì la Messa domenicale e un orecchio sempre disponibile a tanti nostri connazionali. Anche quando nel 2020 arrivò un cappellano militare dall’Italia i rapporti non si interruppero e Padre Remo fu spesso invitato a concelebrare alcuni importanti momenti liturgici.
Nell’ultimo anno aveva stretto una forte amicizia con il cappellano attualmente operante a SHAPE, Don Bruno Mollicone, anch’egli originario del Friuli Venezia Giulia. Proprio Don Bruno, al termine della Santa Messa esequiale, presieduta dal vicario episcopale della Diocesi di Tournai, ha letto il messaggio di cordoglio che l’Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia ha voluto inviare in Belgio per ricordare questo anziano e santo uomo di Dio: «Con il mio saluto – ha scritto Mons. Santo Marcianò – desidero farmi portavoce dei militari italiani che, all’interno della realtà di SHAPE, per decenni hanno trovato in Padre Remo un prezioso punto di riferimento per la propria vita di fede e per la formazione cristiana dei propri figli. Nei nostri tanti incontri, ho sempre avuto modo di esprimergli la mia gratitudine e il mio affetto. Porto nel cuore il ricordo dell’umiltà e generosità con cui Padre Remo si è saputo donare senza risparmiarsi, un dono che certamente, anche dopo la sua morte, darà ancora frutti copiosi. Oggi, che egli contempla il volto del Padre, continui a pregare per i tanti suoi fedeli e particolarmente per i militari chiamati ad essere costruttori e testimoni di pace».
Ai funerali ha preso parte anche il Comandante della Rappresentanza Militare Italiana a SHAPE, Gen. C.A. Paolo Riccò.