Torre di Feudozzo – Celebrazione nella Cappella Maria Madre della Vita

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(30-05-2025) Circondati dalla rigogliosa natura del bosco che risvegliandosi offre un’atmosfera di paradiso, il 28 maggio nella Cappella Maria Madre della Vita, del Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro, Azienda Sperimentale Demaniale la Torre di Feudozzo, abbiamo celebrato la santa Messa a conclusione del mese di maggio. Il luogo suggestivo per la natura incontaminata, accoglie i visitatori con la sua cappella, dove è custodita la statua di Maria Madre della Vita. Un cartello invita il pellegrino a sostare un momento e a recitare un’Ave Maria. L’interno della cappella consente a chi entra di essere accolti dalla Padrona di casa, per poi volgere sguardo, mente e cuore in alto, al Cielo.

Nella santa Messa, concelebrata dai Cappellani Militari della XI Zona Pastorale – con la bella presenza dei militari delle provincie dell’Aquila e di Isernia e del personale civile – abbiamo chiesto a Dio, per l’intercessione di Maria Madre della Vita, il dono della Pace per ogni persona, per le famiglie e per il mondo intero.

 

Nell’occasione, considerando il contesto del 1° centenario della costituzione canonica dell’Ordinariato Militare per l’Italia e dell’imminente ingresso del nuovo Ordinario Militare per l’Italia, S. E. Rev.ma Mons. Gian Franco Saba, è stato distribuito ai presenti il testo dell’Epistola ERA NOSTRO PROPOSITO di SS. Papa Benedetto XV con la quale attribuisce ai Cappellani Militari chiamati alle armi, ampie facoltà per la celebrazione della Messa e l’assistenza ai moribondi, del 25 maggio 1915.

Nella lettera il Santo Padre dopo aver definito la Grande Guerra un “terribile incendio”, continua: “Ma i bisogni dell’anima, tanto superiori a quelli del corpo, hanno attirato soprattutto la paterna Nostra attenzione. A tale scopo abbiamo fornito i Cappellani Militari di amplissime facoltà, autorizzandoli a valersi per la celebrazione della Messa e per l’assistenza dei moribondi di privilegi che solo in circostanze eccezionalissime possono esser concessi. Di quelle facoltà e di questi privilegi intendiamo che debbano giovarsi non solo i sacerdoti ora richiamati a prestar servizio di Cappellani nell’Esercito Italiano, ma anche tutti i sacerdoti che per qualunque titolo vengano a trovarsi nelle file di detto esercito. E tutti scongiuriamo per le viscere della carità di Gesù Cristo a mostrarsi degni di così santa missione, ed a non risparmiar sollecitudini e fatiche affinché ai soldati nell’ardua lotta non manchino in alcun modo gli ineffabili conforti della religione.

 Si allega Epistola di Papa Benedetto XV

Graziano don Giuseppe