(29-08-2025) Un “Appello alle Istituzioni Italiane, ai cittadini e ai credenti in Italia”, del Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), Noemi Di Segni, del Presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia (UCOII), Yassine Lafram, del Presidente della Comunità Religiosa Islamica Italiana (COREIS), Abu Bakr Moretta, del Presidente della Moschea di Roma, Naim Nasrollah, dalla Comunità Religiosa Islamica Italiana (COREIS, Imam Yhya Pallavicini e del Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), Cardinale Matteo Maria Zuppi, è stato siglato a Roma oggi, 29 agosto, allo scopo di «arginare l’odio, salvaguardare la convivenza, purificare il linguaggio e tessere la pace» e «promuovere una chiarezza di intenzioni, di metodo e linguaggio, di contenuti e di finalità, per giungere alla vera pace e, soprattutto, in nome della nostra comune responsabilità, a preservare l’autentica dignità di ogni comunità religiosa e di ogni essere umano».
Pilastri dell’Appello accorato dei leaders religiosi italiani sono i seguenti riferimenti dei Libri Sacri: Salmo 34,15 – Lettera ai Romani 12,15 e Corano, V: 32. L’Appello è motivato dalla coscienza di attraversare nell’oggi tempi oscuri e dal potere di illusione che soffia anche sulla tragedia in atto in Medio Oriente; e lancia le denunce di una strumentalizzazione della politica di fronte al paravento della “maggior ingiustizia dell’altro” e della nefandezza di una propaganda che ottenebra un discernimento sano. Con forza e decisione, i firmatari affermano che «l’odio e la violenza non hanno mai alcuna legittimità».
Tutti i credenti in Italia vengono invitati ad incontrarsi a livello locale e nazionale per testimoniare insieme una responsabilità comune: «Poter credere che esiste un domani libero verso il quale alzare lo sguardo e impegnarsi assieme». La dichiarazione fa riferimento alla tragedia di Gaza: «Un appello ai credenti e ai cittadini a unire le proprie voci per reagire alla guerra in corso dentro la striscia di Gaza e gli attacchi su Israele: “Tacciano le armi, le operazioni militari in Gaza e il lancio di missili verso Israele. Siano liberati gli ostaggi e restituiti i corpi. Si sfamino gli affamati e siano garantite cure ai feriti».
Lo stesso Ordinario Militare, mons. Gian Franco Saba, anche alla luce dell’appello di oggi, segue l’evolversi degli eventi impegnato come sempre, direttamente e con i cappellani militari, nel supporto alle popolazioni di concerto con le autorità preposte.
Nella scorsa Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, l’Arcivescovo ha pregato per la Pace, e ha ricordato, citando le parole di Leone XIV, che «“la pace non è un’utopia spirituale: è una via umile, fatta di gesti quotidiani, che intreccia pazienza e coraggio, ascolto e azione”. Vedo in queste parole i tratti di Maria – ha continuato Mons. Saba – che rifiuta la logica della contrapposizione, ma si pone, custodendo la pace nel cuore, in un atteggiamento di gioia e di esultanza nel Signore».
In allegato il pdf dell’Appello
Don Massimo Carlino
Direttore dell’Ufficio Ecumenismo
e Dialogo Interreligioso dell’OMI

