Napoli – L’Arcivescovo ha consacrato la Cappella nella Caserma Zanzur

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(16-10-2025) Significativa giornata di fede ieri alla Caserma Zanzur, sede del Comando Regionale Campania, con la celebrazione della Santa Messa di dedicazione del nuovo altare e della chiesa, presieduta dall’Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia, S.E. Mons. Gian Franco Saba.

La Cappella, benedetta il 22 dicembre del 1984 da Sua Eminenza il Cardinale Corrado Ursi, Arcivescovo Metropolita di Napoli, in quell’occasione intitolata a San Matteo Apostolo ed Evangelista, celeste patrono del Corpo, è stata recentemente interessata da un percorso di restauro ed adeguamento liturgico.

Il cuore dell’intervento è stato l’altare, che si staglia al centro dell’aula liturgica come “pietra viva, angolare”. Le sue linee si intrecciano idealmente con la chiesa: è come se l’altare sostenesse, simbolicamente e fisicamente, tutta l’architettura, perché attorno ad esso si raccoglie la comunità e in esso si compie il Mistero Pasquale. Decorato con la ricchezza di marmi policromi che richiamano la gloria divina, esso è segno visibile della presenza del Cristo Risorto in mezzo al suo popolo. All’interno contiene il così detto “sepolcretto” per la custodia del reliquiario con le reliquie “ex ossibus” di San Matteo Apostolo ed Evangelista, Patrono della Guardia di Finanza, e del Beato Giuseppe Puglisi, sacerdote palermitano che ha dedicato e offerto la propria esistenza e il suo ministero sacerdotale per sottrarre i giovani alla mafia ed educarne le coscienze alla legalità ed al bene comune.

Presenti alla celebrazione, il Generale C.A. Francesco Greco, Comandante del Comando Interregionale per l’Italia Meridionale, il Gen. D. Alessandro Barbera, Comandante del Comando Regionale Campania, una significativa rappresentanza del personale del Corpo e dell’ANFI di Napoli. Hanno concelebrato con l’Arcivescovo, don Claudio Mancusi, Decano Interforze e Cappellano del Comando Regionale Campania, Mons. Nino Romano, Vicario Episcopale per la GdF e Cappellano del Comando Generale, don Antonino Pozzo, Decano Interforze e Cappellano del Comando Regionale Sicilia, e don Giovanni Tanca, Segretario Particolare dell’Ordinario Militare oltre alle massime autorità civili e militari alla sede di Napoli.

Il rito liturgico di dedicazione della chiesa, ricco di simbolismi teologici, è iniziato con il solenne ingresso e l’aspersione dell’acqua benedetta dal Vescovo sul popolo, sulle pareti e sull’altare, a sottolineare che la comunità è tempio spirituale. È poi seguita la liturgia della Parola con l’omelia dell’Arcivescovo.

In essa Mons. Saba, commentando la liturgia della parola, ha messo in evidenza la prefigurazione della scala del sogno di Giacobbe con la croce di Cristo, luogo dell’incontro e dell’amore tra Dio Padre e l’umanità chiamata nella chiesa, edificio spirituale e vivente, alla comunione con lui. In questo incontro che avviene, come per la Samaritana al pozzo di Sicar, in un luogo preciso, tutti siamo chiamati ad adorare il Padre in spirito e verità e a riscoprirci fratelli tra noi. Allo stesso tempo la chiesa è chiamata a vivere estroflessa la missione che le è propria: portare l’amore di Dio nel mondo.

Il momento centrale è stato il rito di dedicazione dell’altare e della chiesa, con l’invocazione dei santi e la grande Preghiera di dedicazione, che consacra in perpetuo l’altare a Dio chiedendone la benedizione. Sono stati celebrati i riti della deposizione delle reliquie, dell’unzione dell’altare e delle pareti, dell’incensazione e della successiva copertura e illuminazione dell’altare e dell’aula liturgica. La celebrazione si è conclusa con l’Eucaristia e la lettura del decreto canonico di dedicazione, firmato dall’Ordinario Militare, dai Comandanti Interregionale e Regionale e dal Cappellano Militare.

Al termine della celebrazione è stata data lettura del telegramma di Benedizione Apostolica, che Sua Santità, Papa Leone XIV, ha voluto indirizzare, per il tramite del Cardinale Segretario di Stato, in segno di paterna vicinanza alla Fiamme Gialle della Campania.

Il Comandante Interregionale ha ringraziato l’Arcivescovo, sottolineando che restaurare uno spazio sacro è un gesto di cura, memoria e fede, un dono delle Fiamme Gialle della Campania al loro patrono San Matteo.