(26-02-2025) A Mogadiscio, all’International Campus che ospita il Contingente italiano della missione europea “EUTM Somalia” (European Union Training Mission), si è tenuto un evento di grande rilievo spirituale e simbolico. In questo avamposto, dove operano militari di diverse nazionalità, la componente italiana, guidata dal Tenente Colonnello Francesco Zitiello e riconosciuta per il suo prezioso contributo di supporto, ha promosso un’iniziativa legata al Giubileo Ordinario 2025, indetto da Papa Francesco con la Bolla Spes Non Confundit del 9 maggio 2024.
Il Pontefice ha ufficialmente inaugurato l’Anno Santo il 25 dicembre 2024 con l’apertura della Porta Santa nella Basilica di San Pietro, un gesto dal profondo significato per milioni di fedeli in tutto il mondo. Nel suo messaggio augurale, ha sottolineato il valore universale dell’evento: “Penso a tutti i pellegrini di speranza che giungeranno a Roma per vivere l’Anno Santo e a quanti, non potendo raggiungere la città degli apostoli Pietro e Paolo, lo celebreranno nelle Chiese particolari. Per tutti, possa essere un momento di incontro vivo e personale con il Signore Gesù, ‘porta’ di salvezza”.
Anche la comunità militare internazionale presente a Mogadiscio avrà la possibilità di vivere il proprio Giubileo nella chiesetta dell’International Campus, designata Chiesa giubilare su iniziativa dell’Ordinario Militare per l’Italia, Monsignor Santo Marcianò. Un segno tangibile di comunione con la Chiesa universale è stata e sarà, nel corso di quest’anno, la presenza di un elemento di straordinario valore simbolico: un mattone proveniente dalla Porta Santa della Basilica di San Pietro, rimosso il 4 dicembre 2024 in un rito dalla tradizione secolare.
L’arrivo del mattone in Somalia è stato possibile grazie all’impegno di molte persone: dal Cappellano Militare al sottufficiale Raffaele Fattopace, fino alla preziosa collaborazione di Monsignor Orazio Pepe, Segretario della Fabbrica di San Pietro. L’iniziativa rappresenta un ponte ideale tra Roma e Mogadiscio, unendo i fedeli in un’unica esperienza di fede e riconciliazione.
Il 9 febbraio è stato un giorno di particolare importanza: durante il rito di apertura ufficiale del Giubileo presso il compound, si è svolto anche il passaggio di consegne tra don Marco Minin e don Elio Di Nunno. Dopo nove mesi di servizio, don Marco ha lasciato il testimone al suo successore, consegnandogli una cappella rinnovata e portando con sé il ricordo di un’esperienza di vita intensa ed autenticamente umana.
L’arrivo del mattone della Porta Santa a Mogadiscio assume un significato che va oltre la dimensione religiosa: in una terra ancora segnata da conflitti e instabilità, diventa un simbolo di speranza e di riconciliazione per tutti coloro che credono in un futuro migliore, costruito attraverso il dialogo, la fede e l’impegno condiviso. In un’epoca di incertezze, il Giubileo della Chiesa cattolica si fa segno di vicinanza e sostegno alle comunità che, nonostante le difficoltà, continuano a operare per la giustizia e la pace ovunque la Provvidenza le abbia poste.