Kosovo – Pellegrinaggio a Letnica 2025: cappellani, militari e popolo insieme per la pace

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(20-08-2025) Un cammino polveroso di due chilometri, alle 9 del mattino del 15 agosto, solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria. Le bandiere di tanti Paesi mosse dal vento, accanto ai volti oranti e fieri di oltre cento militari della KFOR. Non era una semplice marcia: era una Via Crucis per la pace, pregata in inglese e nelle lingue dei partecipanti.

Davanti, i cappellani cattolici e non solo: con me Cappellano KFOR, il Cappellano italiano di Villaggio Italia e i Cappellani: americani, tedesco, austriaco, lettone, sloveno e croato. Tra loro anche cappellani protestanti e un rabbino: un mosaico di umanità e di fedi diverse che, passo dopo passo, dava voce alla stessa invocazione: “pace”.

Alle ore 11.00, il pellegrinaggio è sfociato nel grande spiazzo del Santuario di Letnica. Lì, dove nel 1928 Madre Teresa percepì la sua chiamata missionaria, ci attendevano oltre diecimila fedeli. La celebrazione eucaristica, presieduta dall’Arcivescovo di Tirana-Durrës S. Ecc.za Rev.ma Imzot Arjan Dodaj, e concelebrata dal vescovo del Kosovo S. Ecc.za Rev.ma Mons. Gjergji Dodë, insieme a sacerdoti kosovari e ai cappellani militari cattolici, ha unito cielo e terra in un abbraccio di preghiera.

Tra i partecipanti, anche importanti autorità civili e militari: il Primo Ministro del Kosovo Albin Kurti e il Comandante della KFOR, Gen. Div. Enrico Barduani, a testimonianza che la pace non è solo un’idea, ma una responsabilità condivisa.

Guardando i volti attorno a me — soldati, fedeli, autorità, sacerdoti — ho sentito che questo pellegrinaggio è più di una tradizione. È un segno vivo: che anche in una terra ferita, camminare insieme è possibile, pregare insieme è necessario, sperare insieme è doveroso.

A Letnica non abbiamo solo celebrato una festa. Abbiamo scritto, con i nostri passi e con la nostra preghiera, che la pace si costruisce camminando insieme.

Don Vincenzo Caiazzo