(12-09-2025) Sulla facciata imponente e austera del Tempio Nazionale “Madonna del Conforto” di Cargnacco svetta una sola parola: “Pace”. Un monito per le generazioni future e un auspicio voluto con forza da don Carlo Caneva, testimone diretto del dramma della guerra e della prigionia, che insieme ad altri sopravvissuti si adoperò per la costruzione di questo sacro edificio.
Nel ricordo di quella memoria e nel segno di una fede che unisce passato e presente, giovedì 11 settembre si è celebrato il 70° anniversario della consacrazione del Tempio, con una solenne Santa Messa presieduta da S.E. Mons. Gian Franco Saba, Ordinario Militare per l’Italia, e concelebrata da S.E. Mons. Riccardo Lamba, Arcivescovo di Udine, dal parroco e dai cappellani militari della 4ª Zona Pastorale del Friuli Venezia Giulia.
La cerimonia, iniziata alle ore 11, ha raccolto numerosi fedeli, autorità civili e militari, associazioni combattentistiche e familiari dei caduti. In un clima di profondo raccoglimento, la liturgia ha ricordato i giovani che non fecero ritorno, affidandoli alla preghiera comunitaria e alla custodia del Tempio, divenuto nel tempo uno dei principali luoghi della memoria nazionale.
Il Tempio custodisce circa 9.000 salme di Caduti. Nella cripta la scritta “Ci resta il nome”: a testimonianza del dolore e della dignità di quanti furono strappati alla vita e all’affetto delle famiglie. Dietro quei nomi ci sono volti, storie, speranze infrante. Come ha ricordato Mons. Saba la memoria non è solo un dovere civile e cristiano, ma un atto di giustizia. Nessun sacrificio deve essere dimenticato, e la sofferenza di un popolo deve diventare radice di coscienza e di unità.
Al termine della celebrazione, si è svolta una commemorazione con la deposizione di una corona al monumento del Milite Ignoto e un omaggio floreale alla tomba di don Carlo Caneva, già cappellano militare della Divisione Tridentina. Il Tempio, sorto dal dolore ma anche dalla fede di uomini come don Caneva, continua a parlare alle generazioni presenti: non solo come luogo di lutto, ma come segno di speranza, di riconciliazione e di impegno per la pace.
In un tempo in cui i venti di guerra non cessano di soffiare in varie parti del mondo, il Tempio di Cargnacco invita a ritrovare, nel sacrificio dei Caduti, il senso profondo della fraternità tra i popoli e del rispetto per la dignità umana.











