Le Cresime a Campobasso, “Dio lascia in noi una traccia indelebile”

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(19-09-2025) La prima visita di S.E. l’Ordinario Militare, Mons. Gian Franco Saba, nella Zona Pastorale Abruzzo-Molise è alla Scuola Allievi Carabinieri di Campobasso (16 u.s.) in occasione del conferimento del Sacramento della Cresima, accolto dal Comandante della Scuola, Colonnello Bruno Capece e dai Comandanti Provinciali di Campobasso Luigi Di Santo ed Isernia Fabrizio Coppolino.

Nel saluto iniziale, davanti alla reliquia di San Giovanni da Capestrano abbiamo affidato il prezioso ministero pastorale di Mons. Saba alla protezione del grande frate abruzzese.

Abbiamo poi presentato l’itinerario di preparazione dei ragazzi che li ha visti impegnati in un percorso articolato che riguarda la Sacra Scrittura, la Tradizione, il Magistero, la cura della preghiera, la ricerca personale della testimonianza preziosa di quelli che Papa Francesco definiva “i Santi della porta accanto”.

Infine l’augurio ai cresimandi (ndr – nella presentazione di don Giuseppe Graziano), con le parole del Santo Padre, Leone XIV nella omelia pronunciata per l’inizio del Capitolo Generale degli Agostiniani:

“Un antico autore, parlando di Pentecoste, la descrive come un “sopravvento abbondante ed irresistibile dello Spirito”.

Chiediamo al Signore che sia così anche per voi: il Suo Spirito abbia il sopravvento su ogni logica umana, in modo abbondante ed irresistibile. Lo Spirito Santo parla, oggi e nel passato. Lo fa nei penetralia cordis e attraverso i fratelli e le circostanze della vita.

Lo Spirito potrà così insegnare a ricordare ciò che Gesù ha detto, incidendolo nei vostri cuori perché da essi se ne diffonda l’eco nell’unicità e irripetibilità di ogni battito.

Vi sarà dato non necessariamente il dono di comprendere o parlare tutte le lingue, ma il dono di ascoltare, essere umili, promuovere l’unità.”

Nel corso dell’omelia, coinvolgente e a tutto tondo, l’arcivescovo si è soffermato, tra l’altro, sul concetto della ‘moderazione’. Per il presule: “ha un grande valore comunitario e educativo; diventa esemplare, si prende cura dell’altro, lo fa con affetto e con amore”. Raccomandate inoltre altre qualità, “nobiltà d’animo, prudenza, sobrietà, accoglienza, non violenza, benevolenza”.

Quanto alla celebrazione specifica, mons. Saba ha asserito: “non è un rito estetico, esteriore. È veramente importante, perché il Vescovo ripeterà il vostro nome dicendo, ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti ha creato. Dio lascia in noi una traccia indelebile, la traccia dello Spirito Santo”. Quindi l’invito a: “lasciare nella vita una traccia indelebile di bene, il piccolo bene, il bene delle piccole cose, il bene dei piccoli passi, il bene dei piccoli gesti, che segnano comunque coloro che noi incontriamo. Credo che sia bello diventare testimoni di un cristianesimo aperto verso tutti, inclusivo verso tutti, che ama tutti”.