(24-10-2025) Nella celebrazione che ha avuto luogo nella chiesa dedicata al papa polacco, nel Teatro Operativo MISIN in Africa, il cappellano militare fra Michele Mangialardi ha porto un indirizzo di saluto che pubblichiamo in appresso:
San Giovanni Paolo II non ha mai visitato il Niger durante il suo pontificato, ma ha compiuto diversi viaggi apostolici in Africa, fondando nel 1984 la Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel strumento per sostenere le popolazioni colpite dalla siccità e dalla desertificazione. Per questo a distanza di decenni, in suo onore, è stata inaugurata una chiesa a Niamey, la capitale del Niger. Una Chiesa costruita nel cuore del Niger, nella capitale Niamey, presso la Base Italiana della Missione MISIN, avvenuta il 28 aprile 2023, durante la visita pastorale di Mons. Marcianò, allora Ordinario Militare per l’Italia. Consacrata e dedicata al Pontefice SAN GIOVANNI PAOLO II, con una suggestiva cerimonia concelebrata dall’Arcivescovo Metropolita di Niamey, Sua Ecc. Reverendissima Monsignor Laurent Lompo, che questa sera invece presiede la solenne celebrazione e a cui va il nostro più sentito grazie per la presenza ma ancor di più per la sua fraterna amicizia. Un sincero grazie della felice occasione concessaci, al Generale Comandante della MISIN, Gen. di Brigata Ivan Cioffi e tutte le rappresentanze di militari di ogni ordine e grado impiegati in Niger. Gradito ospite alla celebrazione è stata la presenza di sua eccellenza l’Ambasciatore d’Italia in Niger, Dott. Roberto Orlando e agli ospiti e amici intervenuti. Questa Chiesa, è un angolo di pace e di preghiera nella base che rende possibile la partecipazione all’Eucarestia e alla ricerca spirituale. Se è vero che il Niger è un paese a prevalenza musulmana è anche vero che è un paese di fede. Dentro questa visione ampia della fede, porre un segno che caratterizzi la nazione che qui opera, cioè l’Italia, credo sia qualcosa di estremamente civile, profetico e che segna questo progresso della mentalità dell’apertura dell’intelligenza del cuore. Dobbiamo imparare non più a parlare di pace, ecumenismo, fratellanza all’interno delle diverse fedi che si professano, ma è giunto il momento di viverli e non solo desiderarli. L’esempio, i gesti e le parole del Papa Giovanni Paolo II, siano di monito e speranza profetica per tutti. E con le sue lapidali parole auspichiamo tutto ciò:
Non abbiate paura! Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo!









