Cecchignola – Dedicata la nuova chiesa di San Cristoforo

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(10-12-2025) Nella mattinata di venerdì 5 dicembre, Sua Ecc. Mons. Gian Franco Saba Ordinario Militare per l’Italia ha dedicato la nuova chiesa di San Cristoforo nella caserma Giuseppe Rossetti, sede del Comando dei Supporti Logistici (COMSUPLOG)  cha il compito di assicurare in operazioni il supporto logistico della 3^ Linea di Sostegno, cosiddetto “supporto di Teatro”, e di garantire il supporto logistico di 2^ Linea a favore delle Grandi Unità di livello Divisione e Corpo d’Armata. All’interno dello stesso sedime sono presenti il Centro di Formazione Logistica Interforze, la Scuola Trasporti e Materiali e il 4º Reparto di Sanità “Bolzano”.

La nuova chiesa è stata costruita con strutture prefabbricate ed è stata progettata all’interno dalla commissione di edilizia di culto con la supervisione dell’architetto Giuseppe Cosmo.

La base dell’altare, in peperino, proveniente dalla vecchia chiesa, è stato scolpito nel 1975. L’altare, infatti, era stato realizzato per collocarlo nel sacrario degli autieri nella città militare Cecchignola. Davanti ad esso, aveva sostato in preghiera Sua Santità San Giovanni Paolo secondo, quando, il 2 aprile 1989, aveva fatto visita alla città militare.

All’interno della base dell’altare è stata collocata l’urna con le reliquie dei Santi Martiri Idruntini, concessa dall’Arcivescovo di Otranto, di Santa Maria Goretti, vergine e martire, e di San Giovanni Paolo II, papa.

Accolto dal Brigadiere Generale Pietro Lo Giudice, Comandante dei Supporti Logistici e dal Decano della X^ Zona Pastorale Interforze don Salvatore Nicotra l’Arcivescovo Castrense si è recato alla porta della chiesa, dove ha introdotto il rito ed ha ricevuto le chiavi della nuova chiesa.

Aperta la porta della chiesa, l’Arcivescovo e i fedeli sono entrati nel nuovo tempio, dove sono stati aspersi insieme alle mura e all’altare con l’acqua benedetta. Successivamente è stato unto con l’olio della consacrazione, il Crisma, l’altare e le pareti in corrispondenza delle quattro croci. Infine, rivestito l’altare con la tovaglia e collocato su di esso le candele e i fiori, è stato celebrato su di esso il banchetto eucaristico.

Significativo, nell’omelia, è stato un passaggio dell’Arcivescovo Mons. Saba, dove ha richiamato alcuni elementi della chiesa come edificio, immagine della Chiesa quale popolo di Dio. Citando infatti Sant’Agostino che diceva: «le mura della chiesa sono i fedeli», ha sottolineato un passaggio della preghiera di dedicazione, ribadendo che la «dimora di Dio tra gli uomini è il tempio santo costruito con pietre vive sul fondamento degli Apostoli, in Cristo Gesù, fulcro e pietra angolare» (cfr. Preghiera di Dedicazione).