Precetto a Torino

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Martedì 13 marzo 2018 si è svolta la celebrazione del Precetto Pasquale interforze del Piemonte e della Valle d’Aosta presso la chiesa del S. Volto in Torino. A presiedere la Solenne Liturgia è stato l’Ordinario Militare per l’Italia S.E. Mons. Santo Marcianò unitamente ai cappellani militari locali.
L’assemblea era costituita da rappresentanti delle Forze Armate, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della forze di Polizia, dei Vigili del fuoco e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma. La meditazione di Mons. Marcianò sul tema “della Sapienza” ha accompagnato la sentita e partecipata liturgia, aiutando i fedeli presenti ad unirsi in un clima di profondo raccoglimento e di preghiera. L’Ordinario Militare ha poi elogiato il lavoro svolto dai militari e dalle forze dell’ordine sul territorio nazionale e nelle missioni fuori area, assicurando la sua preghiera e il suo sostegno per tutti gli uomini e le donne in divisa.
Nel pomeriggio Mons. Marcianò si è recato presso la Scuola d’Applicazione dell’Esercito in Torino dove ha incontrato gli Ufficiali Allievi ed ha offerto loro una riflessione sul tema: “Etica e persona.”
Il presule ha aperto la sua relazione con una citazione del discorso di papa Benedetto XVI agli universitari della Sapienza di Roma: “il cammino dell’uomo non può mai dirsi completato e il pericolo della caduta nella disumanità non è mai semplicemente scongiurato”. Rifacendosi all’esortazione greca “Conosci te stesso”, ha offerto ai giovani Ufficiali Allievi una riflessione sull’identità dell’uomo come essere unico, irripetibile e relazionato. L’uomo è chiamato ad indagare nella natura la sua origine ed a leggere nella storia la sua evoluzione per comprendere meglio se stesso. Pertanto, conosciuta la propria identità, l’uomo può orientare eticamente il suo comportamento.
Mons. Marcianò ha dunque posto in luce come l’agire del soggetto umano non sia sospinto semplicemente da istinti naturali o imposto da norme, bensì si radichi su una scala di valori etici che danno senso e orientamento al suo fare. I valori devono dunque precedere, fondare e guidare le norme, l’etica deve animare il diritto. L’Ordinario Militare ha poi proseguito la sua riflessione mettendo in luce le criticità antropologiche odierne derivanti da un relativismo etico che non riconosce più una verità ontologica e quindi un bene e un male oggettivo. La cultura nichilista contemporanea induce il soggetto a comprendere se stesso come un problema ed a pensare che ciò che lo stimola e lo appaga sul piano emotivo sia la verità e il bene tout court. Concludendo ha invitato i convenuti a mantenere desto l’amore per la verità, ad essere ricercatori del bene nelle scelte quotidiane e, in particolare come militari, ad essere a servizio della dignità della persona umana nella promozione e nella difesa della pace.
Don Diego Maritano