La visita dell’Arcivescovo Marcianò in Kosovo

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In visita al contingente italiano impegnato nella missione NATO Kosovo Force (KFOR), è  giunto giorno 1 febbraio in Kosovo monsignor Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia. L’arcivescovo è stato ricevuto dal Comandante della Kosovo Force (KFOR), Generale di Divisione Salvatore Farina che, nel ringraziare il presule, ha sottolineato come “la sua presenza e l’opera quotidiana svolta dai due cappellani militari, rappresenti un messaggio di forte vicinanza a tutti i militari e confermi il supporto spirituale al contingente.  KFOR, ha poi sottolineato il Generale, “favorisce il dialogo tra tutte le rappresentanze religiose in Kosovo, operando quotidianamente a supporto della pace, la cooperazione e il progresso del territorio”.   In serata, presso la base di “Film City”, Monsignor Marcianò ha incontrato il personale del contingente italiano ed ha officiato la messa nella cappella situata all’interno del campo militare internazionale. Così l’arcivescovo nell’omelia: “questo luogo dice tutta l’importanza del sapere rispondere ad una chiamata. La chiesa esprime la sua gratitudine perché la presenza dei militari qui palesa il bisogno di saper essere presenti dove le contrapposizioni e le divisioni diventano uno dei drammi dei nostri tempi. Qui si comprende – ha aggiunto – il senso autentico della militarità, che per noi si identifica con la custodia della pace, con il sentire la necessità che tutti possano vivere nella serenità e nel rispetto dei valori umani”. Durante la sua permanenza, Marcianò ha visitato il Patriarcato di Pec e, a seguire, il Monastero ortodosso di Decane. A Belo Polje, poi, presso il campo di Villaggio Italia, sede del Multinational Battle Group West, l’incontro con gli uomini e le donne del contingente italiano a testimonianza della vicinanza e dell’apprezzamento per la loro professionalità e il quotidiano impegno. Queste le altre tappe: Klina (città all’interno dell’area di responsabilità del contingente italiano), la sede della Caritas Umbria in Kosovo (dove l’Ordinario ha partecipato all’inaugurazione di una casa di accoglienza di Suore Basiliane), Gracanica (nel monastero ortodosso dedicato a “Nostra Signora di Ljeviš”). Quindi la conclusione della visita giorno 5 nella cattedrale di Pristina, dove  il Vescovo cattolico Giergi Dode ha ricevuto l’Ordinario. Entrambi hanno avuto  modo di approfondire i temi riguardanti la condizione della comunità dei cristiani residenti nel paese.