Mons. Marcianò, calabrese innamorato della sua terra e profondo conoscitore delle sue bellezze, ma anche delle sue contraddizioni e delle problematiche, ha chiesto a tutte le “forze” di unirsi, di darsi coraggio reciprocamente per proteggere i cittadini, garantire l’ordine e la legalità, promuovere il bene comune. Violenza, illegalità, trascuratezza, disoccupazione, sfruttamento lavorativo, mancanza di infrastrutture, distruzione dell’ambiente, fuga dei giovani unita spesso a un disprezzo della propria terra sono i mali che, come ha evidenziato l’Ordinario militare, affliggono la Calabria. Mons. Marcianò ha invitato le forze dell’ordine ad agire da uomini tra gli uomini, con coerenza, verità e misericordia. Riconoscendo il loro alto valore, le ha ringraziate per quello che fanno, pur fra mille difficoltà. E, nel richiamare le letture bibliche proclamate, le ha quindi spronate a proseguire la loro missione da “profeti” che devono accarezzare i disagi e le sofferenze dell’altro. La messa celebrata, come ha ricordato all’inizio il cappellano militare della Legione Carabinieri Calabria, don Vincenzo Ruggero, ha voluto ricordare che la Quaresima è tempo di amare ed è tempo di pregare.
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