(3-10-2015) L’attesa è finita. Il grande Sinodo “bis” sulla famiglia sta per partire. La Chiesa torna a chinarsi sulla bellezza, sulle speranze, sulle difficoltà di coppie, genitori e figli. Non per “normalizzare” o per imporre modelli a senso unico. Ma per offrire a tutti parole di incoraggiamento e di conforto. Per ribadire che non esiste contrapposizione tra la proposta cristiana sul matrimonio e sulla famiglia e l’amore naturale tra uomo e donna. Chi continua a immaginare la Chiesa come custode arcigna di una dottrina lontana dalla vita reale o chi, al contrario, si allarma (o si entusiasma) per una presunta “resa mondana”, dovrà presto riaggiornare i propri schemi mentali. I temi nell’agenda dei padri sinodali sono tanti e sarebbe gioco un po’ insulso avanzare previsioni sull’esito di questo o di quel problema. Anche perché le proposte approvate saranno poi consegnate al Papa e lui deciderà. Dal Sinodo, certo, uscirà il volto di una Chiesa ancora più attenta alle richieste di accoglienza e di semplificazione che giungono da ogni parte del mondo. (Luciano Moia)