Taranto – Attività di formazione con la lettera pastorale dell’Ordinario

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

(27-02-2024) Nell’ambito delle attività formative presso l’Istituto della Marina Militare, Scuola Sottufficiali di Taranto, la lettera pastorale dell’Arcivescovo, Mons. Santo Marcianò, «Il raggio della Pace» è stato uno stimolo per riflettere sul tema.

Questo percorso è iniziato con gli Allievi Normali Marescialli (N. Mrs) del 26o Corso e gli Allievi Volontari in Ferma Iniziale (VFI); continuerà in diverse forme con tutto il personale dell’Istituto.

Il dibattito è iniziato parlando proprio degli eventi bellici, che fanno parte dalle nostre vite da un paio di anni. Hanno sconvolto la vita di milioni di persone, in maniera diretta ed indiretta. Parlare e confrontarsi sulla pace è di estrema importanza per ritrovare «una sola voce» che parli, appunto, di pace al «mondo intero», pace quale «anelito profondo degli esseri umani di tutti i tempi».

Dunque, nonostante le guerre nel corso ‘900, il crearsi nuovamente delle tensioni a livello internazionale ha dato inizio a nuove azioni di violenza.

L’Ordinario Militare in occasione del sessantesimo anniversario dell’enciclica Pacem in Terris, del Papa San Giovanni XXIII, ribadisce l’importanza e l’attualità del confronto fra tutti sulla pace, che «ha una chiara dimensione relazionale; e rispettando l’ordine, si indirizza in modo corretto la relazionalità fra le creature, con il mondo, tra fratelli, nonché la relazionalità in ambito politico e istituzionale». La pace, valore che va custodito, vissuto e trasmesso partendo dai rapporti interpersonali che viviamo quotidianamente, per poi testimoniarla ad ogni «persona di buona volontà».

Mons. Santo Marcianò ricorda che ogni cittadino, a prescindere dalla sua condizione di vita, cioè credente o non credente, ha il dovere morale e civico di costruire la pace, iniziando dalle scelte che mette in atto quotidianamente nei rapporti interpersonali con le persone e con le realtà sociali di oggi. Soprattutto il militare, attraverso il suo servizio alla patria, che «è, per sua natura, orientato all’inclusione, al superamento dello scarto: al servizio per i più fragili, all’accoglienza dei profughi, alla protezione di coloro che attraversano i mari, alla difesa delle vittime di ogni genere di violenza e di guerra, anche nei luoghi in cui i conflitti sono purtroppo accesi. È orientato alla carità, all’amore».

Inoltre l’Ordinario, nel documento pastorale, sottolinea che nel nostro piccolo tutti siamo chiamati a difendere e trasmettere un «raggio di pace» e di solidarietà alle persone che non hanno avuto la fortuna di nascere e di vivere in posti dove le tensioni, sia nell’ambito nazionale ed anche in quello internazionale, sono quasi nulle, oppure inesistenti. (Don Marius Cristinel Cadar)