PASFA – Incontro sulla relazione di aiuto per meglio comunicare

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(17-06-2024) Si è tenuto online, lo scorso 11 giugno alle 17,30, un incontro sul tema “Volontari in (rel) Azione. Elementi di relazione di aiuto per la comunicazione con adulti e giovani”. Lo ha promosso il consiglio nazionale del PASFA con la Sezione di Bari.

Nel desiderio di sostenere i nostri fratelli in difficoltà nell’esperienza del volontariato, siamo capaci di portare aiuto? Nel nostro quotidiano servizio verso gli altri, percepiamo il limite della sola buona volontà? Nella vicinanza e nella concreta presenza verso gli altri, riscontriamo la necessità di avere elementi di aiuto per relazionarsi e comunicare con gli altri?

Guidati dalla Dottoressa Grazia Tiziana Vitale e Don Vincenzo Caiazzo ci siamo confrontati e abbiamo appreso importanti informazioni per agevolare e sostenere il nostro operato e acquisire una maggiore consapevolezza delle proprie risorse e dei propri limiti e migliorare la nostra comunicazione e il nostro approccio soprattutto nella complessità di affrontare un lutto e di portare vicinanza e conforto ai familiari. Davanti al dolore nostro e degli altri, davanti a sogni e progetti che in un attimo si trasformano in lutti e dolori c’è sgomento, confusione, impotenza. Ci assale un forte senso di inadeguatezza ed a volte il nostro voler aiutare può non bastare.

L’ascolto è il presupposto per l’aiuto “Abbiamo due orecchie ed una bocca per ascoltare di più e parlare di meno”, l’ascolto è molto più che “sentire” è un’arte che si avvale anche della tecnica, ma che parte dal cuore. Occorre voler ascoltare, occorre tempo, porre attenzione, apertura a comprendere, disponibilità a collaborare, empatia, autenticità, accoglienza. E’ necessario avere coscienza di sé e ascoltare se stessi per poi porsi all’ascolto dell’altro; e per cogliere la sostanza nel rispetto dei tempi dell’altro: “si impara ad ascoltare, ascoltando”. Nelle relazioni di aiuto vi è un incontro tra due persone, si cerca di trasmettere un sostegno emotivo, portare vicinanza concreta, predisporsi all’ascolto con pazienza, comprensione, discrezione senza pregiudizi per andare oltre l’evidenza, ciascuno con il proprio stile attraverso la propria esperienza per dedicare all’altro il proprio spazio di ascolto.

Nella solitudine del dolore occorre portare vicinanza in maniera empatica ed accogliente ad adulti come ad adolescenti e ai bambini nella comprensione delle diverse manifestazioni ed espressioni del dolore. La verità comunicativa è coniugata con la vicinanza affettiva.

Poniamo attenzione alle risposte che diamo, a non sostituirci, a non essere invadenti, a mantenere una garbata partecipazione e un rispettoso silenzio: “a volte è meglio un buon silenzio che una cattiva risposta”. Esserci con la presenza, quel “io ci sono per te” dona speranza, dona prospettiva, rende sopportabile l’oggi e apre al domani. Ci sono per te, ti aspetto, ti stringo la mano, ti abbraccio, non sei solo nella paura, nella rabbia, nella confusione, nella sofferenza, nello smarrimento e nello sconforto del dolore.

“Il gusto di vivere ha le sue radici nell’esigenza di dare un senso alle tragedie personali. Ogni perdita ha un significato reale anche se non è sempre facile scoprirlo” (Victor Frankl)

Come cristiani siamo chiamati al supporto e all’attenzione verso il prossimo; come volontari nell’assistenza spirituale riponiamo la forza del nostro servizio di prossimità e vicinanza ai militari e ai loro familiari.

Ringraziamo della generosa disponibilità la Dottoressa Grazia Tiziana e Don Vincenzo che, attraverso questo momento formativo ed informativo, ci hanno guidato alla conoscenza di elementi significativi per coniugare buona volontà, risorse e competenze comunicative in un impegno più consapevole.