“Voci” dal Giubileo delle Forze Armate

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(21-02-2025) Marco (Marina Militare) – Per noi militari, e soprattutto fedeli, il “nostro” Giubileo ha un significato enorme: è un appuntamento che ci fa vivere in fratellanza, rendendoci più vicini alla Parola del Signore. Ritengo che fede, speranza e carità debbano sempre alimentare la nostra vita, supportandola con la preghiera, tanto per poter svolgere la missione di militari mettendo sempre al centro l’uomo.

Mi piace riprendere, per l’occasione, la dimensione del “Pellegrinaggio”, messa in risalto dall’Ordinario Militare, mons. Santo Marcianò, nel messaggio di apertura dell’Anno Giubilare. Quella dimensione deve caratterizzare la vita e la missione degli uomini e delle donne delle Forze Armate e di Polizia, segnando il cammino di fede di ciascuno, sempre protesi ad aiutare quanti incontriamo nel nostro percorso, anche quando ci troviamo impegnati nei delicati compiti sia in Italia che presso i teatri operativi all’estero. Il nostro compito è inoltre proprio quello di proteggere e aiutare, ma soprattutto dare speranza a chi la speranza spesso l’ha persa, ma che però può farcela nonostante tutte le avversità e difficoltà, grazie pure all’aiuto che possiamo dare noi. Sono stato impiegato in più missioni di supporto alla pace, tra le quali cito per esempio Afghanistan e Libia.

Ho sempre portato con me un Vangelo in tasca, e nel mio cuore una frase del salmo 22, “Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla… Se dovessi camminare in una valle oscura non temerei alcun male perché tu sei con me”. Il Vangelo e particolarmente questa frase sono state sempre le “mie armi più forti” nell’affrontare scenari sia difficili che più tranquilli.  Invito tutti i miei colleghi alla preghiera: una preghiera forte che possa difendere e dare speranza sempre a noi e alla nostra amata Patria.

 

Fabrizio Biancone (Bersagliere in pensione, Direttore di “Fiamma Cremisi”, periodico dell’Associazione Nazionale Bersaglieri.

“Per noi si è trattato di un pellegrinaggio importante ai fini della vicinanza spirituale tra di noi e alla Chiesa, spesso non percepita perché associati al discorso delle armi. Nel nostro itinerario in questo Giubileo ci affidiamo alla Madonna del Buon Cammino, Patrona del Corpo dei Bersaglieri”.

 

Corina Lanza (Capitano Comandante del Comando Carabinieri di Roma-Piazza Venezia)

Per noi, donne e uomini della Difesa, il Giubileo rappresenta un momento di aggregazione tra fratelli in armi e di riflessione attorno ai valori fondanti della nostra missione a servizio della comunità. Quali operatori della sicurezza, siamo chiamati ogni giorno a fornire il nostro contributo per il bene comune, che si estrinseca nello sforzo di garantire il regolare e sereno svolgimento della vita dei cittadini. A noi la responsabilità di rispondere alla chiamata di aiuto di quanti subiscono un torto, vedono i propri diritti compromessi dalla prevaricazione. A noi il compito di proiettarci con empatia al loro ascolto, di infondere loro coraggio e restituire speranza con il nostro operato. Sotto questa luce, si può facilmente individuare l’intima relazione tra i valori promossi dall’evento giubilare e i principi che sottendono al servizio dell’Arma, in Italia, con i compiti di polizia e di prossimità al cittadino espressi ogni giorno in ogni angolo del Paese, nell’ordinario ed anche in occasioni di eventi straordinari e calamità naturali, così come all’estero, attraverso l’impegno nelle missioni internazionali in aree provate dai conflitti e da condizioni di precarietà socio-politico-economica. Un impegno, il nostro, che deve fondarsi sulla rettitudine dei valori e la fermezza dello spirito, sulla fierezza dell’appartenenza, che non è mai arroganza, sulla coerenza, sul coraggio e il sacrificio, sulla capacità di ascolto, sulla solidarietà e la tensione costante al bene collettivo. Un impegno che necessita di essere alimentato diuturnamente con positività, energia e che coglie questa occasione per compiere un’immersione nella speranza. Questo il senso della nostra presenza all’interno della meravigliosa cornice della piazza di San Pietro che ci stringe, con forza e rinnovata fiducia, nell’abbraccio fraterno del suo colonnato. A noi, donne e uomini in uniforme, al servizio del Paese e della collettività tutta, il compito di estendere questo abbraccio e farci portatori del seme della legalità, della sicurezza e della speranza.