(14-06-2025) “Carlo ha offerto la sua vita adempiendo il proprio dovere con generosità e amore. Un amore profondo, sapendo che beato è solo l’uomo che cerca l’autentica felicità”. Sono le parole di mons. Gian Franco Saba, arcivescovo Ordinario militare, che questa mattina, nella parrocchia di Santa Maria Madre della Chiesa a Ostuni, ha celebrato i funerali del brigadiere capo Carlo Legrottaglie, rimasto ucciso giovedì scorso durante un inseguimento a Francavilla Fontana, nel Brindisino.
Presenti alle esequie il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rappresentanti di governo e istituzionali, i vertici dell’Arma e della Difesa.
“Tutto ciò di fronte alla ragione umana – ha aggiunto mons. Saba nell’omelia – può apparire complesso e difficile da accettare, ma riecheggia nei nostri cuori: ‘Vi è più gioia nel dare che nel ricevere’, come Gesù che ha dato la sua vita, come Carlo che ha dato le sue energie fino all’ultimo nonostante il tempo di riposo previsto”.
“Sant’Agostino – ha precisato l’arcivescovo – ci ricorda che la beatitudine deriva, nella creatura umana, dalla capacità di avere un cuore animato dall’amore, l’amore di Cristo, che apre a una felicità diversa rispetto a quella terrena, una felicità segnata dalla speranza di una vita eterna. Siamo qui per ringraziare il Signore perché ancora in un mondo lacerato da discordie vi sono uomini che spendono la propria vita offrendosi senza riserve e trovano la felicità nella via dell’amore che è la via attraverso la quale la creatura umana può veramente realizzare se stesso. Ci ricorda San Leone Magno – ha aggiunto l’Ordinario – che nessuno ha un patrimonio piccolo se ha un cuore grande, il patrimonio della beatitudine che dilata il nostro cuore. La via dell’amore punta sempre verso la meta più alta. Qualunque sia l’espressione dell’amore, sia esso dettato da ragioni di fede, sia esso dettato da valori civici è un valore alto e profondo”.
“Il testo dell’apostolo Paolo, proclamato nella prima lettura – ha poi ribadito il presule – ci ricorda che nessuno può separarci dall’amore di Cristo, né morte né dolore, alcun male, noi siamo uniti a Cristo e, ci ricorda Papa Leone, che il male non trionferà, anche in questo momento noi dobbiamo credere nella resurrezione. Vogliamo accogliere questo frutto di donazione come un frutto di risurrezione”.
“Solo la fede – concludeva Saba – può placare la ribellione per l’oltraggio ricevuto, per l’assurdità della morte. Cristo, luce eterna, ci prende per mano e per questa via ci aiuta ad attraversare il fiume del dolore”.
Hanno concelebrato l’arcivescovo di Brindisi, mons. Giovanni Intini, diversi sacerdoti diocesani e cappellani militari.