(04-08-2025) Da Tor Vergata, nella messa a conclusione del Giubileo dei giovani, il Papa ha chiesto loro di alzare gli occhi e aspirare a cose grandi, come hanno fatto Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis. Perché la fragilità non è un tabù, “è parte della meraviglia che siamo”. Non spegnere la speranza “con surrogati inefficaci”, questo l’invito del pontefice.
Dal canto suo, l’Ordinario Militare, Gian Franco Saba, intervistato per l’occasione dalla Radio Vaticana, ai giovani ha lanciato questo messaggio: “che la gioia possa invadere la ferialità della vita e, come ha ricordato papa Leone giorni fa, dalla bulimia dei social si possa passare ad una volontà di servire l’umanità con uno slancio che getta ponti e genera fraternità”.
Interpellato poi sul fatto che tantissimi hanno vissuto da militari la grande esperienza giubilare ha sostenuto: “Il Giubileo costituisce una occasione per divenire sempre più apostoli di speranza in una società dove il servizio può contribuire per il bene comune”.
Da 200 giovani (documenteremo in seguito la loro esperienza) era costituita la rappresentanza dell’Ordinariato, guidata da alcuni cappellani militari.
In calce l’intervista della Radio Vaticana a S.E. Mons. Saba, ai seminaristi e a don Rino De Paola.