A margine del Pellegrinaggio al Divino Amore

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(21-09-2025) “Nei cieli un grido risuonò: Alleluia!”, un ritornello tipicamente Pasquale, plastico ed espressivo conguaglio di gioia, rivelativo di chi – incontrando la salvezza procedente dall’alto – sobbalza di vita e dunque, infine, come esito dell’esultanza, spera!

Nella notte tra il 19 e 20 settembre 2025, proprio sussultando nello Spirito, è risuonato un Alleluia di lode e di supplica per la pace: i cieli erano quelli di Roma, le strade quelle percorse dai primi martiri cristiani, ma le voci – trepidanti per la salvezza incontrata in Cristo, il Vivente – erano quelle di un centinaio di uomini e donne, civili e militari, riuniti per la 18.ma edizione del Pellegrinaggio al Santuario del Divino Amore.

L’iniziativa, promossa dall’Ordinariato Militare per l’Italia è stata coordinata da don Donato Palminteri, Cappellano militare della Legione Carabinieri Lazio, animata dai fedeli, veterani del suddetto pellegrinaggio, e dalla Scuola allievi Cappellani Militari “San Giovanni XXIII”.

I fedeli, avviatisi nei pressi del Circo Massimo (Rm), hanno fatto sosta nella chiesa dei Santi Nereo e Achilleo ove mons. Gianfranco Saba, Ordinario militare per l’Italia, ha introdotto il momento comunitario. L’invito è stato quello di riconoscersi comunemente generati dall’Amore, e così, riconciliandosi in esso, poter fondare il personale impegno per la Pace. In questo, sottolinea mons. Gianfranco, sta anche la sfida della Chiesa Castrense, che, seppur immersa nella varietà di contesti, popoli e culture è chiamata a testimoniare l’universalità dell’Amore di Dio. Infine, contemplando la visitazione di Maria a S. Elisabetta, l’Ordinario militare ha suggerito lo stile del peregrinare verso la pace: lasciar sussultare la fede nella notte, scrutare il silenzio per poi infrangerlo con la novità di Cristo. (Ignazio Coniglio)