(10-10-2025) Questa mattina, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma, l’Esercito Italiano ha celebrato la solennità del proprio Patrono, San Giovanni XXIII Papa, con la Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Gian Franco Saba, Ordinario Militare per l’Italia, alla presenza di rappresentanti istituzionali e delle alte cariche militari.
Nel corso dell’omelia, Mons. Saba ha sottolineato come Giovanni XXIII “ci consegna una pedagogia della convivenza umana pacifica”. Ha poi proseguito evidenziando che oggi ci si trova dinnanzi ad una “società segnata dalla esigenza di divenire, ciascuno in ogni ambito e secondo le proprie competenze, costruttori della pace”.
Soffermandosi sull’esempio del Papa Buono, l’Ordinario Militare ha ricordato come egli: “portò nel mondo uno spirito nuovo e costruttivo”. Rifacendosi inoltre ai suoi scritti, in specie Il giornale dell’anima e I Diari, ha sottolineato come il futuro papa promuovesse “la pace dall’interno”, nell’espletamento dei suo gravosi incarichi, invitando ciascuno a concepire, come lui, la vita quotidiana quale “palestra di addestramento interiore”.
“Fu veramente ecumenico – ha proseguito Mons. Saba – e anche noi siamo chiamati non solo a un ecumenismo teologico, ma a un ecumenismo sociale e civile, per maturare un atteggiamento di dialogo con tutti”. Questo spirito, ha ricordato, nasceva in papa Giovanni dalla profonda consapevolezza che “la creatura umana viene da Dio”: con tale certezza egli “seppe servire tutti senza alcun pregiudizio”.
Lo sprone del pastore castrense, in tal senso, è per un agire verso tutti con accoglienza, nel solco della nuova esortazione di Papa Leone XIV, attraverso la quale si comprende che “Dio ci ama e ci avvolge con la sua bontà”.
In chiusura, parlando del profondo significato che Roncalli attribuiva all’assistenza spirituale dei soldati, l’Ordinario Militare ha rivolto parole di apprezzamento e di incoraggiamento ai numerosi giovani militari provenienti dalle Scuole e dalle Accademie di tutta Italia.
Rievocando un passaggio di una lettera che Roncalli scrisse al padre nel 1917, mentre esercitava il ministero di cappellano militare, Mons. Saba ha sottolineato come il servizio dei cappellani continui ancora oggi a essere presenza viva e voce di prossimità nelle Forze Armate: “Questi cari giovani soldati non si può non amarli quando si sono avvicinati una volta. Per me confesso che vorrei potermi per loro sacrificare anche di più di quello che faccio.”
Parole – ha concluso il Presule – che testimoniano la forza della carità pastorale che animava il cuore di Giovanni XXIII e che ancora oggi ispira la missione dei cappellani militari.
La ricorrenza è stata celebrata anche presso i Reparti e gli Enti dell’Esercito, a conferma del profondo legame spirituale e valoriale che ancora oggi unisce la Forza Armata a San Giovanni XXIII Papa: modello di amore per la Patria, di dedizione e di umanità, nonché promotore delle virtù cristiane tra i militari, soprattutto nei momenti di prova e di difficoltà.




