(24-10-2024) Nella mattina del 21 ottobre u.s. nella città di San Ferdinando di Puglia, su iniziativa della locale Sezione dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia e dell’Amministrazione Comunale, è stato ricordato e commemorato l’Ufficiale medico Dottor Riccardo Piccinni, alla presenza dei familiari, delle autorità militari e civili e di una numerosa rappresentanza delle Fiamme Gialle, di associazioni e cittadini.
La cerimonia ha rappresentato un ricco momento di memoria e di riflessione, per rendere onore a un uomo che ha servito con grande dedizione e umanità, il dottor Riccardo Piccinni (San Ferdinando di Puglia, 3.7.1930 – Roma, 29.8.2019), un uomo straordinario di grande levatura morale e professionale. L’Amministrazione di San Ferdinando di Puglia, in riconoscimento del profondo impatto che Riccardo ha avuto nei confronti della sua città natale, ha voluto dedicargli una stele commemorativa, un gesto altamente significativo, che simboleggia il segno indelebile che Riccardo ha lasciato non solo come medico, ma come uomo di grande umanità e fede. La stele è un tributo permanente alla sua memoria, un simbolo visibile che rappresenta l’amore, la dedizione e il servizio che ha offerto alla comunità. Inoltre, la locale Sezione dell’A.N.F.I. ha desiderato intitolargli la propria sede, un onore che sottolinea quanto fosse amato e rispettato all’interno del Corpo della Guardia di Finanza e dalla comunità dei suoi colleghi. Questi gesti rappresentano il profondo rispetto e la gratitudine Egli si è saputo conquistare con la sua ricca esistenza.
La città di San Ferdinando di Puglia si pregia di annoverarlo tra i suoi cittadini più illustri. Non solo per la sua eccellenza professionale, ma anche per la sua umanità, il suo impegno e la sua profonda fede, che ha sempre animato ogni suo gesto, ogni sua decisione. Riccardo ha incarnato il meglio di ciò che un cittadino può essere: un uomo che non solo ha prestato la sua opera professionale con competenza e dedizione, ma che ha anche saputo offrire il suo cuore, la sua umanità e il suo tempo a chiunque si trovasse nel bisogno, facendo della sua professione una missione di vita.
Riccardo non si è mai allontanato dai suoi pazienti, dai suoi colleghi e dai suoi cari. Era sempre presente, pronto ad aiutare chiunque avesse bisogno, con un cuore aperto e mani operose. Ciò che lo rendeva unico era non solo la sua straordinaria competenza professionale, ma anche la sua fede adulta e matura. Era una persona animata da una fede profonda, non bigotta ma consapevole, che lo portava a vedere la scienza medica come uno strumento nelle mani di Dio. Sapeva che ogni cura, ogni intervento, ogni gesto di guarigione era, in fondo, guidato dalla mano del Creatore. Questa convinzione non solo lo rendeva un medico straordinario, ma anche un uomo di grande spiritualità, capace di vedere il divino nella sua professione e nel suo quotidiano. Per Riccardo, la mano del medico e la scienza erano sempre al servizio del piano di Dio, e lui viveva ogni giorno con questa consapevolezza, con umiltà e gratitudine.
Infine ricordiamo il suo ruolo come coordinatore del Poliambulatorio della Guardia di Finanza di Roma, dove era il fulcro attorno al quale ruotava l’attività sanitaria. Sotto la sua guida, il poliambulatorio è cresciuto, arricchendosi di sempre maggiori attrezzature e specialisti di primo livello. La sua presenza costante, le sue giornate che iniziavano presto, la sua dedizione instancabile hanno fatto di lui non solo un dirigente, ma una guida umana e morale per chiunque lo circondasse.
Un fatto interessante è la naturalezza con cui Riccardo riusciva a essere al tempo stesso fermo e dolce, professionale e paterno. Queste qualità hanno fatto di lui una figura amata e rispettata, sia all’interno del Corpo della Guardia di Finanza, sia nella sua comunità. È stato un uomo che ha saputo bilanciare l’impegno per la salute degli altri con l’amore per la sua famiglia. Sua moglie Maria, sempre al suo fianco, e i suoi tre figli, Chiara, Vincenzo e Nicola, sono stati il centro della sua vita, e nella loro unità familiare hanno sempre lasciato traspare la profondità della sua umanità.
La comunità di San Ferdinando e l’intera famiglia delle Fiamme Gialle possono davvero dirsi onorati di aver avuto tra i suoi cittadini e tra i propri appartenenti un uomo di tale valore, e l’eredità che Riccardo ci lascia è una testimonianza del fatto che la grandezza non risiede solo nei titoli o nei riconoscimenti, ma nell’amore con cui si vive ogni giorno.