(30-09-2025) Questo il tema, reso noto ieri dalla sala stampa vaticana, che il Santo Padre Leone XIV ha scelto per la 60.ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che si celebrerà nel 2026.
Negli ecosistemi comunicativi odierni, la tecnologia influenza le interazioni in modo mai conosciuto prima – dagli algoritmi che selezionano i contenuti nei feed di notizie fino all’intelligenza artificiale che redige interi testi e conversazioni.
A tal proposito vale la pena ricordare che proprio nell’omelia della Messa a termine del pellegrinaggio al Divino Amore l’Arcivescovo, Mons. Gian Franco Saba, aveva in un certo senso messo in guardia dalla ipertecnologia, raccomandando: “vi è un fattore che deve mettersi in moto, il nostro cuore, la nostra interiorità, è lì che il Signore lavora in modo fecondo”.
Tornando al tema, nella nota della Sala stampa si legge: “il genere umano ha oggi possibilità impensabili solo pochi anni fa. Ma sebbene questi strumenti offrano efficienza e ampia portata, non possono sostituire le capacità unicamente umane di empatia, etica e responsabilità morale. La comunicazione pubblica richiede giudizio umano, non solo schemi di dati. La sfida è garantire che sia l’umanità a restare l’agente guida. Il futuro della comunicazione deve assicurare che le macchine siano strumenti al servizio e al collegamento della vita umana, e non forze che erodono la voce umana. Che poi è la sostanza della dritta dataci del nostro pastore.

