All’Ara Coeli la celebrazione della Virgo Fidelis

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(21-11-2025) Ha avuto luogo stamane, nella chiesa di Santa Maria in Ara Coeli in Roma, la celebrazione nazionale della Virgo Fidelis. A presiederla l’Ordinario militare per l’Italia Gian Franco Saba, concelebranti il vicario episcopale per i carabinieri, mons. Vincenzo Pizzimenti, i cappellani dell’Arma del Lazio e altri cappellani. Presenti rappresentanti di governo e delle istituzioni, il comandante Generale dell’Arma Gen. Salvatore Luongo e altri vertici militari.

Nell’omelia mons. Saba ha ribadito: “Maria ci accompagna in questo pellegrinaggio terreno, aprendo anche nel nostro tempo spazi nuovi, ampi, attraverso la via del dono e la donazione totale di se, per tutti e indistintamente. Quanti appartengono all’Arma dei carabinieri sanno molto bene cosa significhi la donazione per tutti e indistintamente. La stessa memoria liturgica di oggi ci ricorda atti di donazione, esperienze di donazione, da quelle più eroiche a quelle più nascoste. La Virgo fidelis ci ricorda che Dio prolunga nei secoli l’opera della sua misericordia per mezzo di quanti aderiscono al suo progetto di amore, partecipando così a rivelare quel volto di Dio che è un volto di amore, una volontà di condivisione, di partecipazione. Il servizio della benemerita – ha aggiunto il presule – consiste anche nel condividere gioie, dolori e trionfi in luoghi concreti. Si prolunga così questo carisma mariano adempiendo ad una fedeltà, ad una missione, che non ha confini di persone e di territorio. In Lei possiamo ammirare l’esempio di come adempiere con umiltà, con magnanimità la missione che Dio affida ad ognuno in questo mondo”.

L’Ordinario militare ha inoltre dato una consegna indicando tre verbi: “ascoltare, guidare, accompagnare, sia la missione – ha detto – di quanti operano nell’Arma spesso in territori anche lontani”. Ha poi inviato a: “servire rispettando il primato della persona umana”, ricordando “l’importanza della preparazione”.

La conclusione: “sostenuti dalla parola di Papa Leone, tutti andiamo avanti con coraggio, determinati, guardando la storia dalla parte delle persone sofferenti, servendo la comunità per divenire promotori di pace e anticipatori del regno futuro”.