La Pace

I militari sono sicuramente tra coloro che ritengono la pace bene primario per l’umanità. Essi, la cui vita è addestramento ad una eventualità che tutti desiderano mai si realizzi, sarebbero tra i primi a subirne le nefaste conseguenze.La Chiesa Ordinariato Militare percepisce vivamente questo desiderio di pace che è nel cuore di ogni uomo e si pone nel mondo militare quale comunità di credenti che, con ogni mezzo, intende realizzare la beatitudine evangelica degli operatori di pace1.


La Pace: Dono di Dio, Impegno dell’Uomo

La pace non è solo un punto importante del messaggio cristiano, ma ne è come la sostanza. Pace è il canto degli angeli sulla grotta di Betlemme alla nascita di Cristo.2 Pace è il dono che Cristo lascia alla sua Chiesa nell’Ultima sua Cena: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi”.3 “Pace a voi”4 è il saluto che Gesù rivolge ai suoi discepoli dopo la risurrezione.Dio ha concepito in Cristo un piano di pace e riconciliazione universale e le lettere di Paolo traboccano di meraviglia e di gioia per questa scoperta: “Egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà…per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra”.5 La pace si identifica con Gesù stesso:” Egli infatti è la nostra pace”6; “Piacque a Dio di far abitare in lui ogni pienezza e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della croce gli esseri della terra e quelli del cielo”.7Pertanto, il credente sa con certezza che la pace è prima di tutto dono di Dio; anzi, è la sintesi di tutti i doni di Dio: “È Dio che costruisce la pace, poiché è lui che dona all’umanità tutto il creato perché l’uomo lo gestisca e lo faccia progredire nella solidarietà. È lui che iscrive nella coscienza dell’uomo le leggi che lo obbligano a rispettare la vita e il suo prossimo. Egli non cessa di chiamare l’uomo alla pace ed è lui il garante dei suoi diritti. Egli vuole una coesistenza tra gli uomini che sia espressione di rapporti reciproci fondati sulla giustizia, sul rispetto e sulla solidarietà. Egli li aiuta anche intimamente a realizzare la pace o a ritrovarla attraverso lo Spirito Santo”8.La Parola di Dio sulla pace resta sterile se la Parola cade su un cuore di pietra: solo se cambia il cuore, cambia il mondo e il cuore dell’uomo lo può cambiare solo la preghiera. È nella preghiera che l’uomo si mette in religioso ascolto e percepisce la forza rivoluzionaria del messaggio delle beatitudini; è la preghiera che mette i cuore dell’uomo sotto l’azione dello Spirito Santo.La prima forza della Chiesa è la preghiera e non c’è nulla che possa sostituirla. Tutto ciò che si fa nel mondo per la pace, serve; ma non basta senza la preghiera. Per questo “i cristiani sono chiamati ad unirsi a tutti gli uomini sinceramente amanti della pace, per implorarla da Dio ed attuarla”9. “Bisogna rivolgere incessanti preghiere a Dio, affinché dia la forza di intraprendere con perseveranza e condurre a termine con coraggio quest’opera di sommo amore per gli uomini (eliminare la guerra) per la quale si costruisce virilmente la pace”10.”Se Dio ci invita a chiedere la pace è perché questo umile atto trasforma misteriosamente le persone che pregano e le mette sul cammino della riconciliazione e della fratellanza”11. Chi prega ama e acquista la capacità di amare anche i nemici perché, se l’uomo ama Dio, cessa di essere nemico e diventa figlio di Dio e fratello in Cristo.Da solo l’uomo non può darsi la pace perché nel suo cuore c’è quella volontà di potenza contro cui Cristo ha lottato nel deserto: “Tutte queste cose io ti darò, se prostrandoti, mi adorerai”12. Da solo l’uomo non può dominare questa volontà di potenza che il peccato alimenta nel suo cuore. Ecco perché dobbiamo far corale, ardente implorazione: “Signore, donaci tu la pace, quella che il mondo non può dare”.Oltre a essere dono di Dio, la pace è il frutto dell’impegno umano ottenuto con il rispetto della dignità degli altri uomini e mediante la pratica assidua della fratellanza. La vera pace non può essere semplicemente assenza di guerra e non può ridursi al semplice equilibrio delle forze contrastanti: essa è insita nell’ordine stesso che Dio ha voluto dare alla sua creazione ed è intimamente legata alla verità sull’uomo e sul mondo13.La pace è fondamentale diritto dell’uomo. Non si può ottenere senza la tutela dei beni delle persone, senza la libera comunicazione fra gli esseri umani, senza il rispetto della dignità dei singoli e dei popoli, soprattutto senza un’instancabile ricerca e salvaguardia della giustizia.La pace è “la tranquillità dell’ordine”14, frutto della giustizia15 ed effetto della carità16 per cui, essendo la volontà umana labile e per di più ferita dal peccato, l’acquisto e il mantenimento della pace esigono il costante dominio delle passioni di ognuno e la vigilanza della legittima autorità17.L’imperativo morale della pace richiede che si debba fare tutto ciò che è ragionevolmente possibile per evitare la guerra, dati i mali e le ingiustizie irreparabili di cui è causa.Tutti sono chiamati ad impegnarsi per evitare la guerra. Occorre superare un clima in cui la guerra è considerata un modo accettabile per risolvere i conflitti tra gli Stati. “La guerra non può essere un mezzo adeguato per risolvere completamente i problemi esistenti tra le nazioni. Non lo è mai stato e non lo sarà mai”18.La Chiesa Ordinariato Militare fa sua in questo Sinodo la scelta costituzionale dell’Italia che “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia tra le nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”19. La guerra non è inevitabile: è sempre il frutto delle decisioni degli uomini.

1 Cfr. Mt. 5, 9
2 Cfr. Lc. 2, 14.
3 Gv. 14, 27.
4 Gv. 20, 19.
5 Ef. 1, 9-10.
6 Ef. 2, 14.
7 Col. 1, 19-20.
8 Giovanni Paolo II, Discorso al Corpo Diplomatico presso la S. Sede del 10 Gennaio 1987.
9 Vaticano II, Gaudium et spes, 78.
10 Ibid., 82.
11 Giovanni Paolo II, Discorso al Corpo Diplomatico presso la S. Sede del 10 Gennaio 1987.
12 Mt. 4, 9.
13 Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 2304.
14 S. Agostino, De Civitate Dei, XIX, 13.
15 Cfr. Is. 32, 17.
16 Cfr. Vaticano II, Gaudium et spes, 78
17 Cfr. Idem.
18 Giovanni Paolo II, Discorso del 17 gennaio 1991.
19 Costituzione della Repubblica Italiana, art. 11.

 

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