L’Evangelizzazione

l’Evangelizzazione

Questo Sinodo riconosce ed apprezza l’azione evangelizzatrice che moltissimi cappellani militari e semplici fedeli hanno compiuto, in guerra o in pace, come ministri e apostoli di Cristo.Affinché questo divino mandato sia adempiuto sempre più efficacemente, la Chiesa Ordinariato Militare, nella grazia di questo suo cammino sinodale, intende rileggere, con riferimento alla realtà militare, la Parola di Dio; verificare l’efficacia della propria azione e organizzare una nuova evangelizzazione.I militari sono, insieme a Gesù, protagonisti di alcuni avvenimenti evangelici: Gesù incontra un centurione, esaudisce la sua preghiera e loda la sua fede55; ai piedi della croce, il centurione lo riconosce e lo proclama Figlio di Dio56. Questi avvenimenti hanno però come protagonista una singola persona. L’unica testimonianza biblica di una prima comunità militare cristiana la troviamo negli Atti degli Apostoli ai capitoli 10-11.Il luogo biblico che la nostra Chiesa avverte quasi fondante la sua missione è l’evangelizzazione che Pietro compie nella casa del centurione Cornelio e, nella luce della rivelazione accolta con fede e docilità, lo indica quale modello di militare ben disposto ad accogliere e a vivere il Vangelo.Egli, “pio e timorato di Dio”57, ripudia l’idolatria; cerca Dio con cuore sincero vivendo alla sua presenza. Pratica la giustizia e fa elemosina; ama e tratta con pari dignità ogni persona; onora l’autorità.Ricerca ed accoglie l’apostolo Pietro che gli porta l’annuncio di salvezza e, docile all’ascolto della Parola di Dio, si abbandona totalmente alla volontà divina credendo pienamente a Cristo.Riceve e vive il Battesimo e, chiedendo insieme alla sua comunità familiare e militare di essere confermato nella fede e nella carità, si dispone a ricevere il dono dello Spirito Santo.Anche dal comportamento di Pietro la nostra Chiesa trae alcune indicazioni per la propria opera evangelizzatrice. Egli è attento ai segni dei tempi, ascolta con docilità la voce di Dio e, vincendo i pregiudizi, si rende disponibile e accogliente verso tutti.Predispone e annunzia il Vangelo e con autentica testimonianza porta a tutti l’annunzio che Gesù Cristo è risorto e in lui risorto tutta la vita risorge.Sa scoprire in ogni persona l’immagine di Dio e la gloria divina che in loro risplende; apprezza i doni, i carismi e i ministeri. Rigenera nei sacramenti; riconcilia con Dio proponendo, quale modello, la vita nuova in Cristo.Alla luce di queste pagine degli Atti degli Apostoli la Chiesa Ordinariato Militare si verifica, assume nuovi impegni e responsabilità crescenti. Con l’evangelizzazione si edifica e intende manifestarsi come nuova Chiesa di Pietro e di Cornelio58.Chiesa che nella propria realtà militare continua il mistero dell’incarnazione di Cristo, della sua passione, della sua crocifissione e morte per testimoniare con la forza dello Spirito e insieme a tutte le Chiese, che Cristo è davvero risorto.Chiesa che unita a Pietro, al Papa e al proprio Arcivescovo sente l’urgente chiamata a rinnovarsi nella fede, nella speranza e nella carità, per compiere con potenza divina la sua missione evangelizzatrice.


La Catechesi

“Tra catechesi ed evangelizzazione non c’è né separazione o opposizione e nemmeno un’identità pura e semplice, ma esistono stretti rapporti di integrazione e reciproca complementarità. La catechesi è un momento di tutto il processo di evangelizzazione”59. Insieme all’evangelizzazione, intimamente collegata ad essa, la Chiesa Ordinariato Militare sente che “la catechesi è un suo dovere sacro e un suo diritto imprescrittibile”60. Dovere derivante dall’imperativo che Cristo stesso ha rivolto alla sua Chiesa. Diritto, nella prospettiva teologica, perché ogni battezzato in virtù del suo Battesimo deve ricevere dalla Chiesa una formazione che gli permetta di raggiungere la pienezza della vita cristiana. Diritto, nella prospettiva dei diritti dell’uomo, perché ogni persona umana deve avere la possibilità di cercare la verità religiosa e di aderirvi liberamente61.La Chiesa Ordinariato Militare attingendo alle fonti della Rivelazione, al Magistero, alla Liturgia, propone ai militari e alle loro famiglie un’adeguata catechesi per una conoscenza sempre più profonda del mistero di Cristo e per attuare un’esperienza intima di comunione con lui nella piena adesione alla sua Persona.Questa autentica catechesi perciò, “è incessantemente richiesta per una vivida e attiva diffusione della Parola di Dio, per la conoscenza più approfondita della persona e del messaggio salvifico di nostro Signore Gesù Cristo e consiste nell’ordinata e progressiva educazione della fede, unita ad un continuo processo di maturazione della fede medesima”62.Con fedeltà alla dottrina cattolica questo Sinodo ribadisce tre aspetti importanti che meritano, ai nostri giorni, una particolare attenzione: l’integrità del contenuto e l’equilibrio espositivo e di linguaggio; la dimensione ecumenica; la presentazione oggettiva della verità cattolica63.La catechesi sia, con fede ed intelligenza, adattata ai giovani militari e al loro servizio, evidenziandone la generosità, il sacrificio, la giustizia e la carità, la promozione della dignità umana, la pace tra le nazioni: si curi cioè di portare la forza del Vangelo nel cuore della vita militare, ministero di sicurezza e di libertà.Nella sua azione pastorale il cappellano militare ricorra alla collaborazione di catechisti, autentici educatori nella fede64, accompagnandoli nella loro completa adesione alla fede, educandoli ad una fedele comunicazione del messaggio di salvezza, sviluppando in loro l’atteggiamento spirituale di discepoli e missionari65.È auspicabile che, in tempo breve, la Chiesa Ordinariato Militare provveda a dotarsi di un suo testo di catechesi adattato alla particolare situazione della vita militare.


Destinatari dell’Evangelizzazione e della Catechesi: Militari e loro Famiglie

La persona umana, nella piena verità della sua esistenza – quindi in questa particolare condizione di militare – nella sua dimensione personale e sociale – nella famiglia, nella società, nella propria nazione o popolo, nell’ambito dell’intera umanità – è la prima strada che la Chiesa deve percorrere nell’adempimento della propria missione. L’uomo è la prima e fondamentale via della Chiesa, via tracciata da Cristo stesso, via che immutabilmente passa attraverso il mistero dell’incarnazione e della redenzione66.La Chiesa Ordinariato Militare sente perciò doverosa la sua presenza in ogni luogo dove il militare esercita la sua professione per essere solidale con lui. Condivide le stesse situazioni, affronta con lui le medesime difficoltà cercando di rendere la vita militare conforme alla dignità umana67. La nostra Chiesa è accanto al militare per sostenerlo e motivarlo nella sua missione, comunicandogli il lieto annunzio della salvezza.Oltre al personale del Quadro Permanente, la gran parte delle persone militari affidate alle cure pastorali della Chiesa Ordinariato Militare è costituita dai giovani, sia volontari che di leva, capaci sia di gesti generosi ed eroici, che di scelte folli e disperate; giovani animati da ideali di speranza o totalmente demotivati.Chi entra nelle caserme si porta il carico della propria esperienza familiare, civile, ecclesiale e culturale. Si offra loro piena comprensione e disponibilità per compensare le carenze che potrebbero sussistere nella loro personalità: a volte si dovrà completare una formazione umana, altre si dovrà ricostruire l’uomo e rigenerarlo nella misericordia.In questa situazione si registra da parte dei giovani militari, anche del Quadro Permanente, una crescente richiesta di ricevere il sacramento della Confermazione o anche, per la prima volta, dell’Eucaristia. Spesso inoltre, viene richiesta una preparazione al sacramento del Matrimonio.Verso le persone che in numero sempre crescente chiedono di diventare cristiani ricevendo il Battesimo, sono necessari sollecitudine, amore misericordioso e paziente: bisogna che nella loro vita, quanto più possibile, si formi pienamente Cristo68, sia accolto interamente, senza riserve e con gioia.Il cammino di catechesi, di spiritualità e di preghiera, di partecipazione alla vita comunitaria e di buone opere, sia graduale ma sempre completo, anche se, a causa dei tempi ristretti, necessariamente celere. Tutto si compia nella totale fedeltà alla dottrina cattolica, senza divagazioni peregrine e devianti, in modo essenziale e incisivo.La Chiesa Ordinariato Militare si prende cura in particolar modo delle famiglie e intende rivolgere loro ogni sollecitudine perché risuoni sempre nella loro vita la parola evangelizzatrice. Con le famiglie dei militari vuol condividere le gioie, le preoccupazioni, le difficoltà e i disagi anche molto gravi, in special modo quelli a motivo di trasferimenti, per sistemazione di casa, per gravi infermità, per servizi che comportano gravose lontananze e per quell’insieme di sacrifici che, richiesti dal servizio militare, sono condivisi dai familiari.Questo Sinodo apprezza i sacrifici che le famiglie affrontano, assicura loro solidarietà ed esprime gratitudine. Al tempo stesso rivolge loro la parola del Vangelo che corrobora, dona serenità e gioia.Le famiglie dei militari, destinatarie privilegiate dell’azione evangelizzatrice, si rendano disponibili e idonee a compiere esse stesse la missione di portare l’annuncio della gioia. I genitori non si dimentichino di essere i primi educatori della fede dei loro figli e che la loro famiglia, Chiesa domestica, è la cellula fondamentale di quella più grande dei figli di Dio. 


Momenti e modi per l’Evangelizzazione e per la Catechesi

La preparazione ai sacramenti, in particolare alla Confermazione e, a volte, all’Eucaristia, costituisce il luogo più impegnativo di evangelizzazione e di catechesi per i nostri militari. La preparazione al Matrimonio rappresenta poi un nuovo momento di evangelizzazione e di grazia: queste occasioni vengano utilizzate con particolare responsabilità.La predicazione domenicale è luogo privilegiato di evangelizzazione: si compia questo nobilissimo ministero con fedeltà e piena responsabilità. L’omelia sia preparata con la lettura e la meditazione dei testi biblici, sia sostenuta dalla preghiera, sia appropriata e riservata ai ministri ordinati69. Dal testo sacro proclami le meravigliose opere di Dio, illustri i misteri di Cristo e formi i fedeli secondo le norme della vita cristiana70.La celebrazione del “Precetto pasquale”, al termine di un cammino quaresimale nutrito dall’ascolto della Parola di Dio, dalla preghiera, da opere di carità e di penitenza, offre l’opportunità di annunciare con gioia il mistero pasquale di Cristo, morto e risorto per la nostra salvezza. In occasione di questa celebrazione pasquale, la comunità cristiana si senta più direttamente chiamata a testimoniare nella vita il mistero che celebra nella fede.Altre circostanze di evangelizzazione sono offerte nelle ricorrenze dei Santi Patroni: siano momenti dignitosi dove traspaia la fede e la devozione della nostra Chiesa. La vita dei Santi venga sempre rapportata alla vita e al mistero di Cristo.I pellegrinaggi sono una necessaria conseguenza dell’essere pellegrini sulla terra. Finora si sono avuti pellegrinaggi militari a Lourdes con frutti incalcolabili di grazia. A questi se ne aggiungono altri a Roma, in Terra Santa, a Fatima, a Loreto, a Pompei, ad Assisi o in altri significativi luoghi di spiritualità. Ogni pellegrinaggio conservi la sua autenticità di ricerca e di progresso spirituale.I cappellani militari sono esortati ad impegnarsi efficacemente affinché il pellegrinaggio conservi una spiritualità propria, sia occasione di autentica evangelizzazione e non di evasione.I ritiri spirituali, specialmente prima della celebrazione del sacramento della Confermazione, si sono rivelati provvidenziali. Secondo le antiche tradizioni cristiane, non si tralasci mai l’annuncio kerigmatico: si riproponga cioè, in modo sintetico ed incisivo, tutto il mistero cristiano.Se davanti a grandi sofferenze per eventi tragici e luttuosi si addice maggiormente il silenzio, venga con forza annunciata la Parola di Dio, l’unica capace di consolare i cuori. Si colgano queste occasioni come momenti privilegiati di solidarietà, di condivisione e di evangelizzazione.Per quanto possibile, anche in occasione di conferenze, di semplici saluti, di incontri occasionali, si trovi spazio per qualche momento di spiritualità, fortemente illuminato dalla Parola di Dio.


Nuova Evangelizzazione e Nuova Catechesi

Al “Nuovo Modello di Difesa” devono poter corrispondere, da parte della Chiesa Ordinariato Militare, una nuova evangelizzazione e una nuova catechesi. La fede cristiana infatti, perché possa radicarsi, ha bisogno di sviluppo e di nuove forme d’espressione capaci di assicurarne la continuità e, allo stesso tempo, di proporre in modo nuovo il messaggio della salvezza71. Perciò, “nuova evangelizzazione” non certo riguardo alla sostanza: non un Vangelo “nuovo”, ma annuncio nuovo per linguaggio adatto agli uditori72, nuovo per espressione e comprensione; nuovo per metodi; nuovo perché inserito dignitosamente in spazi e tempi, secondo principi di integrazione e collaborazione, con criteri di compatibilità e di fiducia.L’azione catechetica della Chiesa è a vantaggio di ogni uomo e delle istituzioni: perciò, non deve essere imprigionata73 perché fa rinascere a vita nuova74; agisce come parola di pace75; dona redenzione e salvezza76; fa risplendere la vita di immortalità77; riveste l’uomo dell’armatura di Dio78 e della sua santità.Mentre la nostra società sta andando verso forme di servizio militare volontario, è necessario che i giovani vengano formati non solo professionalmente, ma anche spiritualmente, aiutandoli a scoprire che la loro vita è una vocazione al servizio.Bisogna cioè assicurare agli arruolati, insieme ad una degna sistemazione, anche la consapevolezza della dignità del loro servizio. Una preparazione etica e professionale è indispensabile a uomini che, anche se in maniera subordinata, devono sempre assumersi delle responsabilità personali.I Reparti, le Accademie, le Scuole e i vari Corsi di preparazione professionale, sono luoghi favorevoli per la formazione morale, nel pieno rispetto della libertà di coscienza e di religione.


Chiesa Ordinariato Militare: Chiesa Profetica

La Chiesa Ordinariato Militare sente di compiere con carattere profetico la missione evangelizzatrice a lei affidata. Perciò, si impegna ad evangelizzare in profondità la cultura militare, partendo dalla persona, inserendola sempre in rapporti interpersonali e con Dio79.Avverte grave e urgente il problema di una rievangelizzazione e di una più profonda e matura educazione alla fede. Rispetta il senso religioso presente nella realtà italiana e militare, lo apprezza e utilizza come occasione e punto di partenza per l’annunzio della fede80.Nella fedeltà alla dottrina cattolica, in piena comunione con il Sommo Pontefice e con tutte le Chiese particolari, la Chiesa Ordinariato Militare afferma, per la sua missione evangelizzatrice, il proprio ruolo profetico e si propone a tutti come “presenza di pace”, ripudiando la guerra come mezzo di soluzione dei conflitti, anche secondo il dettato della nostra Costituzione81.Afferma i presupposti ed i contenuti di pace: la verità, la libertà, la giustizia e la carità. Sente di non poter escludere, come ultima possibilità, il ricorso alla forza e di dover invocare l’ingerenza umanitaria per la difesa di un popolo, per la necessità di mantenere la pace tra i vari contendenti ed evitare stragi di popolazioni innocenti, di deboli, di oppressi.Come già nel passato, ancor maggiormente ora nella grazia di questo Sinodo, la Chiesa Ordinariato Militare compie la sua missione evangelizzatrice con totale condivisione di fatiche e di pericoli, fino alla testimonianza suprema del sangue.


55 Cfr. Mt. 8, 5.
56 Cfr. Mt. 27, 54.
57 At. 10, 3; Cfr. At. 10, 7.
58 Cfr. At. 10, 24; 27.
59 Giovanni Paolo II, Catechesi tradendae, 18.
60 Ibid., 14.
61 Idem 14; ivi cit.: Vaticano II, Dignitatis humanae, 2.
62 Sinodo dei Vescovi, Città del Vaticano 28.10.1977, 1.
63 Giovanni Paolo II, Catechesi tradendae, 30-34
64 Giovanni Paolo II, ibid., 22; ibid. cit.: Vaticano II, Presbyterorum ordinis, 6.
65 Cfr. C.E.I., Orientamenti e itinerari di formazione dei catechisti, Roma 1991, III, 1-3.
66 Cfr. Giovanni Paolo II, Redemptor hominis, 14.
67 Cfr. Idem.
68 Cfr. Gal. 4,19.
69 Cfr. Giovanni Paolo II, Catechesi tradendae, 48.
70 Cfr. S. Congregazione per i Vescovi, Ecclesiae Imago, 59.
71 Cfr. C.E.I., Direttorio catechistico generale, Roma 1971, 2.
72 Cfr. Ibid., 33-34.
73 Cfr. 2 Tm. 2, 9.
74 Cfr. 1 Pt. 1, 23.
75 Cfr. Ef. 2, 17.
76 Cfr. Ef. 1, 13.
77 Cfr. 2 Tm. 2, 10.
78 Cfr. Ef. 6, 10-17.
79 PAOLO VI, Evangelii nuntiandi, 20.
80 C.E.I., Direttorio catechistico generale, Roma 1971, 2.
81 Cfr. Costituzione della Repubblica Italiana, art. 11.