Eminenza Reverendissima, qualche giorno fa, nella Basilica di San Paolo a Roma, abbiamo vissuto la gioia della Messa di ringraziamento per la promulgazione del decreto di venerabilità di Salvo D’Acquisto. Oggi rinnoviamo quel ringraziamento nella Chiesa dove si conservano i resti mortali del venerabile Salvo D’Acquisto; oggi qui rinnoviamo, con commozione, la nostra gratitudine al Signore, a Papa Francesco e, in modo particolare, a Lei Eminenza, che ha seguito con cura, discernimento e amore l’iter di questo Decreto, assieme alla Congregazione per le Cause dei Santi e al postulatore il padre Carlo Calloni.
La gioia della nostra Chiesa Ordinariato Militare si è unita alla gioia della famiglia dell’Arma dei Carabinieri, di tutti i Militari italiani, al termine di una lunga attesa che ci ha condotti a questo tempo, scelto da Dio: tempo difficile per tanti militari, impegnati a fronteggiare guerre e nuove sfide e a rispondere ritrovando sempre, nella pace, il filo conduttore della vita e della storia. E abbiamo considerato provvidenziale il messaggio di pace di Salvo: il dono della vita per amore, che ricapitola una vita vissuta nell’amore. Perché è l’amore il germe di pace da seminare.
Ma egli è nato qui, in questa città meravigliosa e difficile; ne ha contemplato la bellezza, ha ereditato la grandezza di cuore della sua gente, ha abbracciato il coraggio e il rispetto per la vita umana, respirato in una famiglia molto cristiana; consolidato nell’educazione scolastica, musicale, in Azione Cattolica. Salvo qui è stato giovane e, dal suo cuore entusiasta e carico di valori, è sgorgata la sua decisione di arruolarsi tra i carabinieri.
Oggi, pertanto, è Napoli a esprimere gratitudine e ad accogliere il suo messaggio di pace: sono i Carabinieri che tanto lavorano in questa terra e per questa terra, afflitta dalla criminalità e violentata nella sua natura. Ma sono pure le famiglie, che continuano a testimoniare l’amore e a generare la vita; sono i loro figli, i giovani, speranza di Napoli e del mondo intero. Essi «rappresentano» la speranza ma «hanno bisogno» di «segni di speranza», scrive il Papa nella Bolla di Indizione del Giubileo, perché troppi falsi maestri «nascondono la bellezza e il senso della vita, facendoli scivolare in baratri oscuri e spingendoli a compiere gesti autodistruttivi»; e si augura che la Chiesa viva uno «slancio nei loro confronti»[1].
Ecco, viviamo la Celebrazione di oggi così, come uno «slancio» con cui la Chiesa, consapevole del tesoro della santità, va incontro ai giovani di questa terra e del mondo, ai Carabinieri e ai Militari tutti, agli uomini e alle donne di buona volontà, per gridare, con la vita e la morte di Salvo D’Acquisto, che la pace è sempre possibile laddove sia seminato anche un piccolo gesto d’amore.
Grazie, Eminenza! Grazie, Salvo!
Napoli, 22 marzo 2025
Santo Marcianò
[1] Francesco, Spes non confundit, Bolla di Indizione del Giubileo 2025, 2