Messaggio per il 65° Pellegrinaggio Militare Internazionale

15-05-2025

Cari amici,

l’esperienza del pellegrinaggio è un atto che coinvolge la nostra esistenza: genera un dinamismo dell’intelligenza e del cuore, e pone in movimento i nostri passi per intraprendere un cammino verso una meta che ci interpella e trasforma.

Il nostro cammino alla grotta di Lourdes ha una compagnia speciale: Maria, Madre di Dio e Madre nostra. È un cammino che guarda anche ad una meta: Dio, sorgente di acqua viva. «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna» (Gv 4, 13-14).

In Maria di Nazaret zampilla in abbondanza l’acqua dello Spirito che la guida e accompagna nel suo pellegrinaggio terreno.

Nell’Annunciazione dell’Angelo riceve il dono dello Spirito, che illumina il suo cuore e orienta i suoi passi verso un pellegrinaggio d’amore che dona al mondo Gesù nostra speranza. Maria riceve la grazia della speranza e dona Colui che è la sorgente di speranza per l’umanità.

Maria di Nazaret ha vissuto il pellegrinaggio della fede attraversando gioie e consolazioni, ma anche turbamenti, fatiche e sofferenze della vita quotidiana.

Gesù annunciò il dono della fonte d’acqua viva per tutta l’umanità ad un’altra donna: la Samaritana che si recò al pozzo per attingere l’acqua nell’ora più calda del giorno. In quell’incontro inatteso, il desiderio umano si è aperto all’acqua che zampilla per la vita eterna.

Inoltre, il nostro cammino non è da solitari, ma è l’esperienza di tanti “io” che diventano un “noi”. Qui a Lourdes, infatti, siamo raggiunti dallo stesso invito: camminare nella speranza, poiché anche per noi Cristo farà sgorgare una sorgente che ristora, rigenera, conforta e risana.

Attraversiamo un’ora della storia segnata dal calore di condizioni culturali, politiche e spirituali in un mondo che – come ci ha ricordato Papa Francesco – «se da un lato sembra aver raggiunto mete che sembravano irraggiungibili, dall’altro è ancora schiavo dell’egoismo e pieno di contraddizioni, di divisioni. Il grido della terra e quello dei poveri, le guerre e i conflitti che versano sangue sulla storia umana, la situazione angosciante di milioni di migranti e rifugiati, un’economia che rende i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, sono alcuni aspetti di uno scenario dove soltanto il Vangelo può mantenere accesa la luce della speranza» (Discorso del 3 ottobre 2022).

Maria accompagni con la sua materna intercessione il nostro impegno quotidiano a beneficio della “casa comune”, sostenendoci nel porre segni concreti di speranza.

 

✠ Gian Franco Saba

Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia