(13-04-2022) Stamattina, presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri in Roma, l’Ordinario Militare ha presieduto la Messa Crismale. Concelebrata da circa 150 cappellani militari da ogni parte d’Italia, ha fatto registrare anche la presenza di militari delle diverse forze armate, delle crocerossine, del Pasfa e di altre associazioni.
Nell’omelia (che si allega in calce) così mons. Marcianò: “Viviamo, per così dire, una globalizzazione di dolore che non può lasciare indifferente nessun presbitero, soprattutto chi, come noi, ha consegnato a Dio il proprio sacerdozio affinché Egli lo renda strumento di accompagnamento, sostegno, santificazione per i militari, interpellati più di altri tanto dall’emergenza pandemica quanto da ogni minaccia di guerra”.
Mentre all’Altare del Signore rinnoviamo le Promesse sacerdotali, vogliamo pertanto chiederci cosa significhi, in questo oggi di dolore, fare memoria della vocazione. Lo facciamo attraverso le risposte alle interrogazioni previste dalla Liturgia, cercando, con l’aiuto della Parola di Dio e alla luce del Mistero della Santissima Trinità, di far risplendere il volto del sacerdozio, nella sua essenza di «sacramento». Lo facciamo in tre punti, seguendo la bella intuizione di S. Agostino sulla Trinità: Rinnovare il sacramento – il Figlio, l’Amato; Dispensare i sacramenti – il Padre, l’Amante; Essere sacramento – lo Spirito, l’Amore”.
Alla fine della celebrazione è intervenuto il Vicario generale, mons. Sergio Siddi, il quale ha ringraziato l’Arcivescovo per la sua testimonianza e, ricordando che ci si trovava nella Basilica di S. Maria degli Angeli e dei Martiri, ha fatto un bel riferimento parlando del vescovo come angelo, che “porta la speranza in tutti i sui viaggi pastorale in Italia e all’estero”, e come martire che “seppur non da la vita in maniera cruenta è comunque martire perché ci vuole bene e da la sua vita per i preti”.
Dopo la messa ci si è intrattenuti nei locali attigui per un momento conviviale.
Si allega in calce anche il link del video integrale della celebrazione.
